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Sentenza del Tar contro il sindaco di Verbania: indignazione e polemiche

Erica Gardella

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Un’ordinanza del Comune di Verbania nel 2005, promossa dall’allora sindaco Claudio Zanotti, aveva limitato l’orario di funzionamento delle slot-machine nei locali pubblici: potevano restare accese solo dalle 15 alle 22. Questa norma è stata tanto utile che anche la successiva amministrazione a deciso di mantenerla. Lo scopo era evitare che i ragazzini saltassero la scuola per andarsi a divertire nei bar co le macchinette, fenomeno molto in voga. Però la Euromatic, ditta produttrice di slot-machine e concessionaria della zona, assieme al gestore di un bar di Verbania, ha fatto ricorso al Tar di Torino ritenendo il provvedimento ingiusto.
È arrivata ora la decisione dei giudici: l’amministrazione comunale dovrà permettere il funzionamento delle macchinette non-stop nei locali pubblici. Questa sentneza sembra andare contro il buon senso e, al contrario di quanto accade di solito questa volta si può dire “oltre alla beffa, il danno”: non solo il comune dovrà annullare una norma giudicata dai più come positiva e sensata, ma dovrà anche risarcire l’azienda per le perdite subite, ben 1, 3 milioni di Euro.
Questa sentenza risulta ancora più indigesta considerando che la norma citata dagli avvocati per motivare la decisione risale addirittura al periodo fascista (appartenente al Codice Rocco del 1931). Certamente la scelta è legalmente fondata ma è difficile accettare che una questione come quella del gioco d’azzardo (specie in riferimento alla nuova dimensione del fenomeno e per la sicurezza dei minori) non sia stata presa in considerazione dai nostri legislatori e si debba arrivare così a delle conclusioni in conflitto con la logica dei nostri giorni.
A proposito della dissennatezza della sentenza a della mancanza di norme il senatore Raffaele Lauro (PdL)ha commentato: ”Porterò in Parlamento la sentenza del Tar di Torino che ha annullato le giuste e responsabili decisioni dell’Amministrazione Comunale di Verbania sulla tutela dei minori, in età scolastica, dal gioco d’azzardo. Si tratta di uno scandalo politico e sociale, con la conseguente beffa di una condanna per un risarcimento pazzesco, a favore dei gestori delle sale da gioco, sulla base di una legislazione fascista, purtroppo ancora in vigor. L’approvazione di nuove norme non può attendere oltre, altrimenti, dopo questa sentenza, ne seguiranno altre, ancora più scandalose, antisociali e fuori dalla realtà. Il governo provveda subito con un decreto”.
Anche la ADOC (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori) si è schierata a favore del Primo cittadino, infatti il presidente della ADOC, Carlo Pilari ha dichiarato: “Abbiamo inviato una lettera di sostegno al Sindaco e al Comune di Verbania, che si era attivato in prima linea per combattere il grave fenomeno del gioco d’azzardo. Solo quest’anno il 10% del reddito annuo degli italiani sarà destinato ai giochi pubblici, tra cui le slot-machine, senza contare la spesa per i giochi clandestini e non regolari, un fenomeno in crescita purtroppo anche tra i più giovani. – e aggiunge – “la presa di posizione del Sindaco di Verbania era corretta e sostenibile e per questo consideriamo ingiusta la sentenza del Tar di Torino”. Come tutti anche Pilari attende un immediato intervento dei nostri legislatori per riempire il vuoto normativo.

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