Cronaca
Aggredito sotto casa a colpi di pistola il consigliere comunale torinese Alberto Musy
Il consigliere comunale di Torino Alberto Musy è stato colpito con cinque colpi di pistola calibro 38 (tre a segno) nel cortile di casa sua nel centro del capoluogo piemontese. L’aggressione è avvenuta in via Barbaroux 35 intorno alle 8 di mercoledì. Musy, 44 anni, è stato trasportato alle Molinette, dove è ricoverato in prognosi riservata, sedato e intubato. Avvocato specializzato in procedimenti fallimentari, gestisce un importante studio, ed è diventato noto sulla scena politica torinese perchè si è candidato a sindaco alle ultime amministrative per il Terzo Polo (vedi l’intervista a QP).
Il consigliere comunale era tornato a casa (“Aveva dimenticato l’iPad”, avrebbe detto la moglie agli inquirenti) dopo aver accompagnato tre dei quattro figli a scuola, e stava per andare al lavoro. Un uomo con un casco bianco (sulla quarantina) gli ha sparato dopo una breve discussione, colpendolo due volte al braccio destro e una volta alla spalla sinistra, fuggendo poi a piedi. Due proiettili sono rimbalzati sui muri del cortile. Il primo a soccorrere Musy è stato un vicino che ha cercato di tamponare l’emorragia provocata dal proiettile che ha trapassato la spalla sinistra del politico.
“Abbiamo sentito degli spari e poi delle urla, poi ci siamo affacciati al balcone e abbiamo visto l’avvocato ferito”. E’ il racconto della governante di Musy. Al momento dell’agguato la moglie, Angelica Corporandi D’Auvare, stava facendo colazione all’interno dell’appartamento con la figlia più piccola. Subito dopo è scesa per soccorrere il marito. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, prima di perdere conoscenza Musy avrebbe detto alla moglie: “Mi hanno seguito”. Per i commercianti della zona, “sconvolti”, il consigliere è sempre stata “una persona gentilissima”. E proprio dai negozi potrebbe arrivare un aiuto per gli investigatori, visto che l’aggressore potrebbe essere stato ripreso dalle telecamere private di alcuni esercizi di via Barbaroux.
Il sindaco Piero Fassino è stato tra i primi a raggiungere il pronto soccorso. Per Gianni Vernetti (Api), collega e amico di Musy, “si tratta di un atto inpiegabile, ma ho saputo che è fuori pericolo. I proiettili non hanno raggiunto organi vitali”. “Sgomento” anche da parte del segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa: “Io e Pier Ferdinando (Casini, ndr) – ha scritto il politico su Facebook – stiamo per andare a Torino. In questo momento il nostro pensiero e le nostre preghiere sono tutte per lui. Non mollare Alberto!”. Anche Fli, per bocca di Aldo Di Biagio, esprime vicinanza a Musy: “In questo momento complesso e drammatico siamo vicini ad Alberto Musy, vittima di uno scellerato atto di violenza su cui ci auguriamo venga fatta presto chiarezza”. Nel primo pomeriggio è arrivata la solidarietà anche del Movimento No Tav.
Quello che sembra chiaro – anche se non completamente da escludere – è che l’aggressione non abbia uno sfondo politico (come confermato anche dal presidente della Regione Roberto Cota), ma sia dovuta all’attività come avvocato di Musy (vota il sondaggio di QP). Al vaglio degli inquirenti, coordinati dal pm Roberto Furlan, ci sarebbero infatti le scelte fatte in alcune ristrutturazioni aziendali poi culminate con i procedimenti di fallimento. In attesa degli sviluppi d’indagine, ufficialmente il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri spiega infatti che non vi sono ”elementi per dire quale sia stata la matrice”. E’ già stata interrogata la vicina di Musy, ovvero colei che ha aperto il portone di via Barbaroux all’attentatore che si era annunciato dicendo di dover consegnare un pacco (che però non è stato trovato sul posto).
IL PRIMO BOLLETTINO MEDICO. (guarda il video di QP) ”Il paziente al suo arrivo – ha spiegato Paolo Del Gaudio, primario della rianimazione del pronto soccorso delle Molinette – era incosciente e presentava una frattura della teca cranica sotto la quale si era formato un ematoma che comprimeva il cervello, cosa abbia determinato questa frattura – ha proseguito – lo sapremo solo quando i neurochirurghi avranno rimosso l’ematoma e verificato cosa lo ha causato”. Il bollettino spiega che il paziente, quando è giunto incoscente al pronto soccorso, è stato sedato e intubato e connesso a ventilatore automatico. “Il quadro clinico mostra discreta ossigenazione, i parametri cardicircolatori sono regolari, l’addome è trattabile senza apparenti lesioni penetranti”. I medici hanno trovato “fori di ingresso a livello del braccio destro e a livello scapolare sinistro e un controllo radiologico ha mostrato due proiettili ritenuti. Per il momento, tuttativa sono state escluse indicazioni di chirurgia toracica. Attualmente il paziente è in prognosi riservata”.
L’intervento è durato quattro ore e, come ha spiegato la sorella Antonella, ”i medici si esprimono con cauto ottimismo. Le prossime 48 ore saranno determinanti per capire l’evolversi della situazione”.
IL SECONDO BOLLETTINO MEDICO. Alberto Musy “resta in prognosi riservata, verrà trasferito presso la rianimazione mantenendo il coma farmacologico”. Il politico torinese è stato sottoposto ad un intervento chirurgico nel corso del quale è stato evacuato l’ematoma che comprimeva l’encefalo e successivamente è stato rimosso uno dei proiettili che si trovava all’altezza della scapola destra. Il secondo proiettile, vicino alla scapola sinistra, fratturata, verrà rimosso successivamente.
“Non è certo cosa abbia causato la frattura al cranio – ha spiegato Sergio Zeme, il neurochirurgo che ha eseguito l’intervento di rimozione dell’ematoma – le cause verranno chiarite nelle prossime ore”. Il bollettino diffuso alle 17,30 dai sanitari riferisce che il paziente al suo arrivo in ospedale era “in stato di coma con midriasi bilaterale ed assenza di risposte motorie alla stimolazione dolorosa. E’ stato pertanto sottoposto a tac encefalica che evidenziava una frattura parietale destra ed un voluminoso ematoma subdurale acuto, con segni di grave compressione encefalica destra”. Successivamente sono intervenute anche altre equipe mediche, quella chirurgica diretta da Pier Roberto Mioli e quella ortopedica diretta da Giosuè Gargiulo. Un nuovo bollettino è stato emesso giovedì alle 12.15 (leggi l’articolo di Davide Mazzocco).
CHI E’ ALBERTO MUSY. Classe 1966, avvocato specializzato in procedimenti fallimentari, gestisce un importante studio legale (“Musy Bianco e Associati”, fondato dal padre) e insegna diritto privato comparato ed europeo a Novara, nell’Università del Piemonte Orientale. Laureato a Torino e poi a Berkeley nel 1995, è membro dell’Associazione Italiana di Diritto Comparato, del cdr di Biblioteca della Libertà, del board del Centro Studi Luigi Einaudi e dell’associazione Corridoi Atlantici, nonchè direttore della rivista Agenda Liberale. Nel 2010 è stato nominato rappresentante comune degli azionisti privilegiati di Exor. In passato è stato socio del prestigioso studio Agnoli Bernardi. Ha insegnato alla Bocconi di Milano, all’Académie de Nantes, alla Benjamin N. Cardozo School of Law di New York. E’ sposato, ha quattro figlie ed è tifoso del Torino.
Ha cominciato a fare politica negli anni Novanta, diventando presidente della Gioventù liberale. E’ stato candidato a sindaco durante le ultime amministrative per il Terzo Polo (Udc, Api e Fli), raccogliendo un magro 4,8% (circa 22mila preferenze). Attualmente è capogruppo in Sala Rossa.
DOV’E’ VIA BARBAROUX 35:
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