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Cronaca

Monti a Torino: “Via ai lavori per la Tav”. Applausi al Regio, proteste in piazza Castello

Davide Mazzocco

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Il giorno dopo il 151° compleanno dell’Italia unita Mario Monti è arrivato a Torino, precisamente alle Officine Grandi Riparazioni per inaugurare la versione riveduta e corretta di Fare gli italiani, mostra capace, nel corso del 2011, di radunare ben 500mila visitatori nei sette mesi e mezzo di apertura. In questa fabbrica che spiega come si è costruito un popolo si è parlato di un cantiere che, per i suoi sostenitori, dovrebbe costruire un altro tipo di unità, quella europea.

E il premier Monti, il leader del governo dei tecnici, non è arretrato di un passo dalle posizioni bipartisan della politica  sulla Tav: “Naturalmente occorre tenere conto delle preoccupazioni locali, cosa che è stata fatta nel corso di molti e molti anni – ha detto il Presidente del Consiglio -. Ma ora è venuto il momento di fare un passo in avanti e realizzare l’opera”. Perché, ha sottolineato Monti – “la Tav non è soltanto la Torino-Lione ma fa parte di un grande corridoio europeo”. Basta con le dilazioni e via ai lavori da subito.  Punto e basta.

Sempre in occasione della sua visita torinese Monti ha incontrato Mario Virano, commissario governativo per l’alta velocità Torino-Lione. Dopo aver fatto il punto sulla situazione e sulle prospettive dell’opera in Val di Susa, il Presidente del Consiglio ha telefonato al sindaco di Susa, Gemma Amprino e al sindaco di Chiomonte, Renzo Augusto Pinard, per esprimere loro il suo apprezzamento per l’impegno che manifestano a sostegno della Tav.

Le dichiarazioni dell’inaugurazione sono state successivamente ribadite all’uscita dalle Ogr: “Questa mostra ci aiuta in modo mirabile a capire come gli italiani si sono fatti da zero per quanto riguardava il loro essere insieme e ci aiuta anche a pensare a come proseguire e a rendere gli italiani più adatti a vivere in un mondo globale con un percorso simile a quello di questi 150 anni. Capire le diversità integrarsi, pur continuando a riconoscere se stessi”.

In serata Monti si è spostato al Teatro Regio per il concerto di chiusura delle celebrazioni di Italia 150. Mentre fuori dal teatro alcune centinaia di attivisti NoTav protestavano  facendo rumore ed esponendo striscioni, dentro al Teatro Regio, al premier veniva tributata nientemeno che una standing ovation. A battere le mani c’erano anche Sergio Marchionne e John Elkann. L’integrazione e il reciproco riconoscimento, auspicati in serata dal premier, erano relegati all’ampio catino del tempio della lirica torinese. Fuori tutta un’altra storia. Turi Vaccaro, salito su di un traliccio due domeniche fa, stavolta si arrampicava sui muri esterni di Palazzo Madama, a mani e piedi nudi, sedendosi, infine, su di un davanzale. Poco lontano un ragazzo maggiorenne veniva denunciato per danneggiamento dopo aver scritto NoTav su di un mezzo blindato della polizia.

Niente di nuovo, insomma. Da una parte l’ennesimo ultimatum. Dall’altra la ferma opposizione del popolo NoTav.

 

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