Economia
Lo sciopero delle bisarche mette in difficoltà le vendite di Fiat: stabilimenti a rischio
Lo sciopero degli autotrasportatori delle bisarche, i camion che trasportano le automobili, in agitazione da oltre 20 giorni, sta mettendo in grave crisi le vendite Fiat. Il Lingotto non esclude la chiusura di alcuni stabilimenti italiani, tra cui Pomigliano nei prossimi giorni. In un comunicato Fiat sostiene che “Da 20 giorni uno sciopero dei servizi di autotrasporto a mezzo bisarca in Italia sta creando forti disagi a tutto il settore automobilistico ed in particolare a Fiat Group Automobiles. Questa situazione ha generato e continua a generare lunghi e numerosi ritardi nelle consegne delle vetture ai Concessionari e ai Clienti.
Attuato da alcune associazioni di autotrasportatori il fermo sta di fatto paralizzando tutta la logistica automotive soprattutto al Centro Sud e in tutti gli snodi portuali. Tale situazione danneggia in modo particolare Fiat Group Automobiles in quanto rende necessario ridurre sensibilmente, o addirittura bloccare le attività produttive in alcuni stabilimenti, con un forte impatto sulle fatturazioni e sulle immatricolazioni in Italia ed all’estero.
Le perdite di produzione e quindi di vendita dovute allo sciopero sono ad oggi di circa 20 mila unità che sarà molto difficile recuperare nel corso dell’anno. I danni causati finora avranno un impatto negativo di circa il 10 per cento sulle quote di mercato del mese di marzo in Italia e all’estero. Il settore automotive italiano già fortemente in sofferenza viene ad essere ulteriormente penalizzato da questo fermo. E’ molto importante che la situazione si sblocchi in tempi brevi, in modo da ripristinare il normale svolgimento dei servizi di trasporto e non compromettere ulteriormente i risultati del comparto automotive.
Se la situazione non si normalizzerà nei prossimi giorni la Fiat dovrà procedere ad ulteriori chiusure degli impianti italiani, compreso lo stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco che è impegnato nel lancio europeo della Nuova Panda”
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