Seguici su

Cultura

Le incisioni di Freud e Rembrandt alla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba

Davide Mazzocco

Pubblicato

il

Dipingere corpi avvizziti, dare risalto alle impietose rughe del viso, ritrarre nudi in cui la carne emerge in tutta la sua tragicità. A distanza di quattro secoli l’uno dall’altro, il pittore britannico Lucian Freud (1922-2011) e il maestro olandese Rembrandt Harmenszoon van Rijn (1606-1669) sono affiancati in un confronto estetico proposto dalla mostra Freud-Rembrandt. Incisioni  in programma da sabato 17 marzo a domenica 13 maggio alla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba (via Marconi 16 – Cn). La mostra è curata da Vincenzo Gatti ed è a ingresso gratuito (orario: da lunedì a venerdì ore 14,30-17; sabato e domenica ore 14,30-18,30 e visite guidate).

I due artisti hanno guardato alla realtà con un atteggiamento disincantato e fuori dagli schemi, usando l’incisione come mezzo espressivo autonomo, perfettamente capace di esprimere il loro mondo visivo. Questo in particolare per Rembrandt, che con l’acquaforte con la quale ha compiuto capolavori immortali. Venti incisioni (dieci per ogni autore), provenienti da collezioni private e di particolare rarità, illustrano come i due pittori abbiano affrontato la figura umana con grande potenza di linguaggio, con uno sguardo lontano dal lirismo accademico e un approccio realistico, quotidiano e carnale, senza timore di rappresentare le caratteristiche più crude dei corpi e dei volti maschili e femminili. Nella maggior parte delle loro acqueforti i volti e le figure sono sottratti a ogni contesto domestico, in contrapposizione con i ritratti e i nudi ideali della tradizione classica.

Tra i più importanti pittori e incisori della storia dell’arte mondiale, maestro dei chiaroscuri, Rembrandt nei suoi numerosi ritratti e autoritratti ha saputo tratteggiare differenti personalità, espressioni particolari e insolite del viso, atteggiamenti, costumi. E ha saputo cogliere con occhio moderno e anticonformista il tempo che scorre sull’uomo, senza mai negare dignità alla senilità. È il trionfo del particolare, della tecnica e di un raffinato linguaggio figurativo e incisorio innovativo, portatore di intensità emozionale e rivoluzionaria. Circa trecento le acqueforti da lui realizzate. In esposizione a Monforte esemplari particolarmente pregevoli per la qualità della stampa. «Negli ultimi anni della sua esistenza – spiega il curatore Vincenzo Gatti – Rembrandt si trova veramente in una dimensione artistica al di fuori del tempo. Le forme si sfaldano sotto i colpi della luce, l’umanità potente e dolente dei ritratti tocca i vertici assoluti dell’introspezione psicologica. Di lui rimane un corpus di oltre trecento acqueforti che eguagliano e compendiano, per l’originalità, l’invenzione, l’abbagliante modernità, la sua opera pittorica». Tra le incisioni in esposizione: Studio di nudo maschile (1646, acquaforte); Ritratto di Clement de Jonghe (1651, acquaforte, puntasecca e bulino);Nudo di schiena disteso in ombra (1658, acquaforte, puntasecca e bulino).

Il più grande pittore figurativo vivente: così era considerato da molte parti Freud, scomparso lo scorso anno all’età di ottantotto anni. Molto apprezzato dal mercato, anche nei ritratti di personaggi ricchi e famosi (come la Regina Elisabetta II o la modella Kate Moss) indaga il corpo e il volto con occhio feroce e morbosamente indagatore, svelando il disfacimento della carne, evidenziano i segni che l’esistenza lascia sui corpi umani e cercando di esprimere tutta la fisicità della materia di cui è fatto l’essere umano. « Freud torna all’incisione nel 1982 – spiega Gatti –, dopo oltre trent’anni dai primi lavori: ora l’acquaforte è vista come prolungamento della pittura.  In essa trasferisce molta della potenza espressiva dei dipinti, spesso precedendo in essa  la stesura del quadro di analogo soggetto». Le acqueforti esposte includono: Ragazza bionda (1985); Ragazza che si regge il piede (1985); La madre (1982).

La mostra è realizzata con il contributo della Galleria Ceribelli di Bergamo. Per ulteriori informazioni: www.fondazionebottarilattes.it

 

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese