Cronaca
In migliaia ai funerali di Franco Lamolinara
La bara di Franco Lamolinara, il tecnico sequestrato e ucciso in Nigeria, è uscita dalla camera ardente allestita in Comune nel silenzio più assoluto lunedì 12 marzo alle 15,30. Tutta la comunità di Gattinara era presente, due mila persone ordinate e commosse hanno fatto ali al corteo funebre. La moglie Anna, sorretta dai figli Mattia e Nicole, per tutto il percorso che li separava dalla chiesa non ha mai distolto lo sguardo dal feretro. Ad accompagnare Lamolinara il suo colore preferito, il giallo. Sulla bara, gialle le rose e gialla la maglietta firmata dai suoi amici più cari.
Otto erano le corone di fiori, davanti a tutte quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sorretta dai Carabinieri in alta uniforme. Poi una del prefetto di Vercelli, Salvatore Malfi, una del Governo, una del presidente della Provincia di Vercelli. Altre quattro corone di fiori sono arrivate dai colleghi della Stabilini, l’azienda edile per cui lavorava Lamolinara, un’altra dagli ex colleghi dell’impresa Gallo, un’altra dall’Accademia dello Sport cittadina e l’ultima degli Amici della Tabina ‘La Trava’.
Alla famiglia sono giunti messaggi di vicinanza del premier Mario Monti, che era andato a rendere omaggio personalmente il giorno prima, della Santa Sede e uno da parte dei famigliari di Rossella Urru: “Benchè lontani siamo uniti dalla stessa dolorante attesa e vi siamo vicini con le poche forze rimaste”. Nicole, la figlia di 16 anni, salita sull’altare per leggere il messaggio che aveva preparato, è scoppiata a piangere e non è riuscita a leggere quello che aveva scritto. L’ha fatto, dopo un lungo applauso alla ragazza, un amico per lei. «Hai visto quanta gente c’è per te papà? Nessuno si aspettava una fine del genere papà. Dolce notte papà». In chiesta anche il ministro Giulio Terzi di Sant’Agata, in rappresentanza del Governo.
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