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Tav, la proposta di Cota: “Un Osservatorio per la tutela della salute”. Secondo intervento per Abbà

Redazione Quotidiano Piemontese

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Un osservatorio per la tutela della salute in Val di Susa. E’ la proposta messa sul tavolo lunedì dal presidente della Regione, Roberto Cota, durante l’incontro con i sindaci interessati dalla Torino-Lione. “E’ giusto che tutti noi ci preoccupiamo della salute. Oggi ho parlato con il ministro Balduzzi e ho racconto la sua disponibilità ad istituire un presidio dell’Istituto Superiore di Sanità per poter fare un monitoraggio permanente di tutto quanto succede in Valle e di tutto quello che succede in prossimità del cantiere”.

Cota pensa a “un organismo aperto, in modo tale che tutti possano vedere ed anche rendersi conto delle cose, perchè è giusto che la gente sia informata. Da un lato non bisogna dire delle cose che non sono vere, perchè sappiamo benissimo che il tracciato è stato modificato, e sappiamo benissimo che ci sono delle tecniche di intervento che assicurano tutta una serie di garanzie. Però riconosciamo che la preoccupazione per la salute sia una preoccupazione che comunque va affrontata”.

Oltre all’osservatorio Cota ha proposto “un pacchetto di proposte concrete di carattere fiscale specifiche per la Val di Susa (Irap, Irpef, Imu e benzina), su cui auspico il contributo di tutti”. Il tavolo si è concluso dandosi appuntamento per un nuovo incontro in cui verrà illustrato a tutti i sindaci il cosiddetto “progetto low cost” dell’opera.

LE PAROLE DI PLANO. “Rimaniamo contrari. Il governo, legittimamente, ha deciso di andare avanti comunque, anche con la forza. Noi abbiamo tutta l’intenzione di impedire qualunque danno al turismo o agli operatori in Valle e cercheremo di portare avanti la nostra protesta nelle sedi istituzionali”. Le preoccupazioni sulle tensioni in Valle “restano invariate” ha spiegato il presidente della Comunità montana Valsusa e Valsangone, sottolineando che in questo contesto le amministrazioni hanno “una funzione di cuscinetto tra i No Tav e il governo. Restiamo fermamente convinti che l’opera non serva, soprattutto in questo momento”.

SAITTA: “L’OPERA NON E’ IN DISCUSSIONE”. “La scelta di realizzare l’ opera è già stata compiuta e non è in discussione. L’Osservatorio è l’unica sede preposta a condividere e migliorare il progetto, gli enti che oggi non vi partecipano possono rientrare quando e come vogliono, senza condizioni”. Così il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, intervenendo lunedì pomeriggio in Regione all’incontro dei vertici delle istituzioni con i sindaci della Valle di Susa. “Da parte nostra, c’è disponibilità a rivedere la composizione dell’Osservatorio, sulla base dei Comuni interessati ai progetti preliminari approvati e all’utilizzo della linea storica nella Fase 1 – ha aggiunto – ma qualsiasi attività di discussione e condivisione deve essere compatibile con il rispetto del cronoprogramma che prevede la conclusione della galleria geognostica di Chiomonte entro il 2017, la redazione del progetto definitivo di Fase 1/tratta internazionale Saint Jean de Maurienne – Susa entro il 2012 e tratta nazionale Buttigliera – Orbassano – Settimo Torinese entro il 2013, la conclusione dei lavori di adeguamento della linea storica e lo sviluppo delle politiche di trasferimento modale entro il 2012”.

LE CONDIZIONI DI ABBA’. Secondo intervento chirurgico per  l’attivista No Tav caduto 15 giorni fa da un traliccio dell’alta tensione. Luca Abbà è stato sottoposto ad un’operazione di toelette chirurgica ed innesti cutanei sulle residue aree di ustione (coscia posteriore destra e sinistra, caviglia sinistra, spalla e braccio destri). Il paziente, fanno sapere i medici del Cto dove è ricoverato, ha superato bene l’intervento di discreta entità ed è rientrato in terapia intensiva dove si provvederà al risveglio nel corso della serata. Ulteriori interventi saranno necessari in futuro soprattutto per gli arti superiori, dei quali il destro mostra le maggiori difficoltà di guarigione. Con i medici, conclude il bollettino, si è concordato di mantenere il paziente ricoverato in terapia intensiva almeno fino alla fine della settimana.

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