Cultura
Il Piemontese estromesso dalla ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro degli affari esteri e del Ministro per gli affari regionali, ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie.  La tutela va alle lingue considerate minoritarie, 12 in tutto: l’albanese, il catalano, il germanico, il greco, lo sloveno, il croato, il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo. Per queste è prevista la possibilita’ di insegnamento nelle scuole, di utilizzo nelle circoscrizioni giudiziarie, oltre che la diffusione di programmi culturali e attraverso i principali mezzi di comunicazione. Per quanto riguarda il Piemonte sono coinvolti, il francoprovenzale, all’occitano, e il tedesco per i walser.
La Gioventura Piemonteisa non condivide la scelta del Governo “Ciò che non funziona è che la ratifica della Carta da parte dell’attuale governo poggia sulla contestata e arbitraria lista di 12 minoranze linguistiche ricompresa nella Legge 482/99, la quale ha scandalosamente escluso le altre lingue parlate nello Stato italiano riconosciute dall’UNESCO: 31 in tutto, fra le quali il Piemontese. Proprio la lingua piemontese, unanimemente riconosciuta quale lingua autonoma dai più eminenti glottologi di tutto il mondo, è stata in questi anni bersaglio di ripetuti affronti.  In altre parole, l’Italia (con le sue istituzioni politiche, che ne rappresentano l’incarnazione) sta procedendo alla nostra eutanasia in quanto popolo. Il definitivo disconoscimento della lingua piemontese da parte della Repubblica Italiana la estromette dall’insegnamento scolastico puntando, di conseguenza, alla sua estinzione. Per contro ne preordina la sparizione proprio nelle zone dove è più parlata, vale a dire le aree trilingui interessate dalla presenza del francoprovenzale e e dell’occitano/provenzale”.
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