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Dopo Cota il tibetano, Fassino il birmano: gli auguri del sindaco ad Aung San Suu Kyi

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Se a Cota piace il formaggio di Yak e il buddhismo tibetano (Lhasa no, credo preferisca Novara), a Fassino nessuno riesce a togliere dalla mente la “sua” Birmania (o Myanmar che dir si voglia), dove lo ricordano con affetto come il miglior Inviato speciale dell’Unione Europea di sempre (stagione 2007/2011). Niente anniversari di insurrezioni da ricordare, per il sindaco di Torino, ma tanta voglia di democrazia, tanto da indirizzare al premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi (nella foto) una dolce missiva di auguri nella giornata simbolo della donna: “A nome della Città di Torino, che le ha conferito nel 2010 la cittadinanza onoraria, desidero formularLe i più affettuosi auguri nel giorno dell’8 marzo che tutto il mondo dedica alle donne e ai loro diritti”.

UN TRIPUDIO GIOIOSO. ”Guardiamo con gioia – scrive ancora Fassino – ai grandi cambiamenti che stanno ogni giorno facendo evolvere il Suo Paese verso la democrazia e il rispetto dei diritti. E guardiamo con speranza e trepidazione alle elezioni del prossimo aprile: la sua elezione in Parlamento potrà dare un ulteriore impulso al dialogo e alla transizione democratica. Per tutti coloro che credono nella libertà e per tutte le donne del mondo è davvero significativo che protagonista di questa nuova pagina della storia birmana sia Lei, una donna che con coraggio, determinazione, intelligenza sta svolgendo un ruolo così prezioso per il Suo Paese e per l’affermazione dei diritti fondamentali delle persone. Sappia che Le siamo tutti vicini e accompagneremo e sosterremo il suo impegno per una Birmania democratica”. I birmani possono tirare un sospiro di sollievo: Fassino non li ha dimenticati.

 

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