Asti
Prossimo sviluppo della banda larga nell’astigiano
La banda larga è definita ormai universalmente come un diritto di cittadini e imprese, ma nella provincia di Asti rappresenta un problema. L’obiettivo fissato per il 2020 dalla agenda ditale Europa è di una connessione da 30Mbps per la totalità degli utenti, il tutto con almeno metà della popolazione capace di navigare a 100Mbps. Inoltre, entro il 2013 ognuno deve avere almeno una connessione broadband basilare: non meno di 2/4 Mbps. Traguardo fissato dal Governo Monti.
Secondo quanto emerso dallo studio condotto in tre paesi dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), Italia compresa, un raddoppio della velocità delle connessioni produrrebbe un aumento del Pil pari allo 0.3% . L’intera internet economy è pari al 2% del Pil con un controvalore di circa 32 miliardi di euro.
L’uso e lo sviluppo della banda larga nel territorio astigiano è limitato dalla mancanza di idonee infrastrutture e gli obiettivi dell’Unione Euripea paiono sempre di più un miraggio specie in momenti di crisi di sistema come quelli che stiamo vivendo.
Negli ultimi anni, grazie anche ad un accordo tra Regione e Telecom, si sono coperti buona parte dei comuni astigiani con servizi di connettività alla rete internet che, però, in molti casi hanno dimostrato forti limiti anche a seguito di un aumento della domanda.
Buona parte delle miniDslam, presenti in 80 centrali astigiane, non sono più in grado di garantire la banda di 640 Kbps e sono ormai sature, per cui non sono più possibili allacciamenti di Adsl. Inoltre, le caratteristiche dei nostri comuni con un concentrico piccolo e numerose frazioni e case isolate non consentono l’erogazione dell’Adsl oltre i 4,5 km dalla centrale. Le frazioni e le borgate soffrono maggiormente questo isolamento che, per alcuni, rappresenta anche una difficoltà per la propria professione, visto che l’ultilizzo di internet, nel mondo del lavoro, è quotidiano.
E’ passato alla fase operativa l’accordo Regione – Mise (Ministero Sviluppo Economico) che vedrà a breve la connessione di 6 centrali telefoniche per 8 comuni in fibra ottica per servizi Adsl a 20 Mpbs. I comuni interessati sono: Fontanile, Mombaruzzo, Castelletto Molina, Quaranti (parziale) Rocchetta Tanaro, Ferrere, Cerro Tanaro, Portacomaro (utenti su centrali di Migliandolo).
Sempre nel quadro di questo accordo saranno realizzate infrastrutture (tralicci) da destinare a servizi di connettività wireless al fine di favorire la diffusione in tutto il territorio, comprese frazioni e case isolate.
L’investimento complessivo per l’astigiano, relativamente all’accordo, è pari a 1,3 milioni di euro.
A questo investimento si aggiunge un finanziamento di 2 milioni della Regione destinato agli operatori Wisp piemontesi. I Wisp(Wireless Internet Service Provider) sono gli operatori che consentono agli utenti di accedere alla rete con velocità di accesso dell’ordine dei 4 Mbps attraverso il wireless basato su sistemi radio trasmissivi.
“Al pari di strade e ferrovie la rete di accesso ad Internet in banda larga – dichiara Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia – rappresenta per noi infrastruttura strategica per lo sviluppo del territorio. Ci conforta che anche l’attuale governo Monti ha annunciato negli interventi sullo sviluppo la realizzazione delle infrastrutture in banda larga in ottemperanza a quando definito negli obiettivi di UE e raccomandazioni Ocse”.
“A questo proposito – afferma Piefranco Ferraris, assessore ai Servizi Informatici e Innovazione – stiamo già collaborando, dando la massima disponibilità e facilità di utilizzo delle nostre strade provinciali, con Infratel che realizzerà le tratte in fibra ottica per le centrali dell’accordo Mise – Regione. Invitiamo i sindaci a collaborare fattivamente con gli operatori Wisp che presenteranno progetti nel nostro territorio. I nostri tecnici del Sistema Informativo e Statistica potranno affiancarsi alle amministrazioni locali per gli aspetti più tecnici e di sistema. Siamo in attesa della pubblicazione di un ulteriore bando regionale – prosegue l’Assessore Ferraris – destinato alla realizzazione di hot spot pubblici con connessione gratuita da personal computer, tablet e smart phone nelle piazze dei nostri paesi. Anche in questo caso la Provincia “aiuterà” le nostre piccole realtà locali nella definizione dei progetti e loro realizzazione”.
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