Biella
Primi risultati per il tavolo biellese dei trasporti
Ora che il Biellese parla con una voce sola sarà difficile ignorare quel che dice. Sui trasporti il territorio sembra avere trovato la formula giusta per farsi sentire nelle stanze che contano. E a parlare di treni alla riunione di quadrante di Torino (bucata per l’ennesima volta dall’assessore Bonino) si è presentato in pompa magna. Ottenendo subito qualche risultato: i pendolari biellesi andranno a Torino in un’ora, con due convogli nel giro di 20 minuti a disposizione nelle ore più “calde” del mattino. E la programmazione del diretto da San Paolo per Milano sarà rivista per ovviare alla scarsa affluenza di passeggeri.
Rappresentato da due sindaci, del capoluogo e di Candelo, con assessori al seguito, dal presidente della Provincia e relativo responsabile dei trasporti e da una delegazione di pendolari, il tavolo permanente ieri si è seduto per la prima volta ufficialmente al cospetto della Regione. Con la regia del prefetto Demetrio Missineo, grande sponsor della battaglia condotta dall’associazione viaggiatori per ammodernare e migliorare i treni locali.
Delle istanze pendolaresche il tavolo permanente sui trasporti voluto da via Repubblica (con dentro le istituzioni politiche ma anche l’unione industriali,la Cameradi commercio e la fondazione Cassa di risparmio) ha recepito quasi tutto. E nel primo dossier presentato alla Regione ha messo obiettivi ambiziosi: percorrenze per Torino e Milano ridotte a 30 e 45 minuti (oggi ne occorrono 70 e 110), interventi per rimodernare le infrastrutture e aumentare la velocità dei convogli fino a150 chilometril’ora sulle tratte per Santhià e Novara.
Dal 5 marzo prossimo il Biella-Torino arriverà a destinazione in 60 minuti grazie a un ritocco delle coincidenze e degli orai di partenza. Lo storico diretto delle 7,11 partirà 10 minuti prima, alle 7,01, e arriverà a Santhià senza fermate in 18 minuti per intercettare il Milano-Torino e raggiungere Porta Susa alle 8. Altri due Minuetto partiranno da San Paolo alle 7,17 per arrivare a Torino alle 8,20.
Sul Biella-Milano intervenire richiederà più tempo.La Regioneha ammesso che la frequentazione media di 8 passeggeri a tratta non giustifica l’investimento di 875 mila euro per attivare la linea e si è detta disponibile a rivedere la programmazione. Nel frattempo Torino conferma l’apertura delle porte ai pendolari novaresi, inizialmente esclusi dal convoglio diretto. Ripristinate le fermate di Nibbia, Casaleggio e Sillavengo, alla fermata di Novara i viaggiatori potranno salire sul convoglio per raggiungere Porta Garibaldi.
Nel dossier biellese consegnato alla Regione trova spazio anche un tema assai caro al territorio: l’elettrificazione delle linee da Biella per Santhià e Novara. Del quale si è parlato per anni, sempre sbattendo contro il no di Rfi: le infrastrutture non lo permetterebbero, e ricostruirle richiede investimenti esorbitanti non giustificati dall’utenza.
Nel documento che il tavolo permanente ha illustrato a Trenitalia e Rfi trovano spazio anche due richieste su cui i pendolari insistono da anni: la soppressione dei passaggi a livello sulle tratte locali, o almeno un po’ visto che solo lungola Bi-Nosono 61, e la cancellazione delle fermate fantasma tra San Paolo, Santhià e Novara.
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