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Cronaca

Intrigo internazionale, sequestrati falsi bond della Fed di Chicago. Coinvolti tre piemontesi

Redazione Quotidiano Piemontese

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Venerdì mattina i carabinieri del Ros hanno eseguito otto misure cautelari, in carcere e ai domiciliari, emesse dal gip di Potenza, nei confronti di altrettante persone in Piemonte, Basilicata, Lazio e Lombardia. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, spendita e introduzione nello Stato di carte di pubblico credito false, delitti conto la fede pubblica e altri reati minori, con l’aggravante della “transnazionalità” del delitto , che è stato compiuto in diversi Stati.

Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati titoli falsi di altissimo valore. La maggior parte erano custoditi a Zurigo, in una società di sicurezza: si tratta di 5.973 falsi bond della Federal Reserve Bank di Chicago, ognuno da un miliardo per un totale di 6mila miliardi di dollari. Una somma che secondo gli inquirenti metteva a rischio il circuito finanziario internazionale. La consulenza peritale svolta dalla stessa banca statunitense ha certificato la falsità dei titoli, ammettendo che si tratta del più grande sequestro mai fatto.I titoli di credito venivano utilizzati come garanzia per avere altre linee di credito, attraverso intermediari finanziari.

Le indagini sono scattate al termine dell’operazione Nibbio su un clan mafioso potentino nei confronti di esponenti del clan Martorano. Da queste attività l’attenzione si era concentrata su alcune persone, che dimostravano grande disponibilità di denaro e titoli. Da qui è stato scoperto un gruppo di persone, suddiviso in quattro sottogruppi, distribuiti anche nella nostra regione. Il primo sequestro, due assegni della banca Hsbc di Londra del valore di 200mila sterline è stato effettuato nel 2010. Poi a casa di due indagati sono stati trovati i primi 4 falsi bond, con data emissione del 1934, della Federal Reserve Bank di Chicago: ognuno valeva 500 milioni di dollari.

I piemontesi coninvolti sono: Sebastiano Nota (73 anni) di Carmagnola, finito in carcere; Simeone Ghiglia (71) di Mondovì, e Adriano Perin (52) di Torino, che sono agli arresti domiciliari.

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