Ambiente
Sì al referendum anti-caccia: il Tar concede 15 giorni alla Regione
Ci sono voluti 25 anni di battaglia legale, al Comitato promotore dei referendum contro la caccia, per ottenere la vittoria sancita dal Tar: la Regione ha 15 giorni di tempo per indire le consultazioni. In caso contrario, ci penserà il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, in veste di commissario. La data precisa si conoscerà entro la fine di febbraio ma le urne saranno aperte in una domenica compresa fra il 15 aprile e il 15 giugno.
“Il tempo degli inganni è finito – commenta Roberto Piana, portavoce del Comitato –. Dopo un quarto di secolo di sospensione dei diritti in Piemonte, la democrazia potrà riprendere il suo corso”. La vicenda parte da lontano. Le 60 mila firme per il referendum anti-caccia sono pronte dal 1987 ma solo nel 2008 il tribunale di Torino ha concesso al Comitato il via libera. Confermato nel 2010 dalla Corte d’appello. Da allora però la Regione non si è mossa e le associazioni animaliste hanno fatto ricorso al Tar. Vincendolo. E costringendo l’esecutivo guidato da Roberto Cota a indire le consultazioni.
Al Comitato promotore aderiscono le principali associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Lac, Legambiente, Lav, Lipu, Pro Natura e Wwf) e il Partito radicale.La Regione è stata condannata anche al pagamento delle spese processuali. E in caso di commissariamento dovrà rifondere la prefettura delle spese sostenute.
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