Asti
Moncalvo ottiene 60mila euro da Unicredit per riutilizzare un immobile confiscato alla mafia
Unicredit consegna tre assegni di 60 mila euro ciascuno destinati a finanziare progetti che prevedono l’utilizzo di beni confiscati alle mafie. Uno di questi progetti è targato Asti. L’iniziativa è stata voluta e sostenuta da UniCredit Leasing che ha anche chiamato i propri dipendenti a votare il progetto ritenuto migliore tra i tre selezionati in collaborazione con Libera e UniCredit Foundation, che è il centro di competenza del gruppo UniCredit sui temi della filantropia e del terzo settore.
Il progetto “Vestiamo la libertà”, ideato in Campania dall’Associazione di volontariato Jerry Essan Masslo in collaborazione con la Cooperativa sociale Altri Orizzonti, è risultato il più votato dai dipendenti di UniCredit Leasing ed è stato quindi destinatario di un contributo aggiuntivo di 20 mila euro.
Gli altri due progetti premiati riguardano beni confiscati alla mafia a Naro, in provincia di Agrigento, e a Moncalvo, in provincia di Asti.
L’iniziativa “Coltivare la libertà” presentata da Rinascita Associazione di Solidarietà Onlus, intende riutilizzare un immobile rurale confiscato alla mafia a Moncalvo per dare ospitalità a donne in situazione di disagio ed emarginazione (in particolare ex alcoliste e tossicodipendenti), realizzando una comunità terapeutica. Gli appezzamenti di terreno adiacenti alla residenza diverranno opportunità di lavoro e integrazione sociale per le beneficiarie, attraverso sia la produzione agricola, sia la distribuzione dei prodotti coltivati.
“Fondamentale quello che oggi si fa qui e si fa ogni giorno altrove – commenta don Luigi Ciotti, presidente di Libera – lavorare insieme per restituire all’uso sociale, alla collettività, alla gente quello che è stato tolto con sopruso, la violenza e l’arroganza. I beni confiscati e restituiti alla collettività saldano l’etica e l’estetica, il giusto e il gusto. Usare queste proprietà frutto di violenza è il più grande schiaffo alle mafia, ma bisogna confiscarli proprio tutti questi beni e restituirli proprio tutti. Oggi la più grande umiliazione della persona umana è la privazione della libertà, il nostro compito è impegnare la nostra libertà per liberare chi libero non è”.
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