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Economia

Fiat vs Fiom: è guerra tra call center. Il titolo perde oltre il 3% in Borsa

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“Pronto, Fiom in linea per i tuoi diritti in Fiat”. Se la guerra per i diritti (e i doveri) in fabbrica si gioca su più fronti (urne, tribunali, tavoli di lavoro), non poteva mancare anche la battaglia a colpi di call center: così, in risposta al centralino attivato nei giorni scorsi dal Lingotto per illustrare le novità contenute nella nuova busta paga che i lavoratori hanno ricevuto dopo l’entrata in vigore del nuovo contratto Pomigliano style, arriva il call center delle tute blu Cgil.

La novità l’annuncia il responsabile nazionale del sindacato, Giorgio Airaudo: ”Vogliamo garantire una voce sindacale oltre a quella aziendale; da quando la Fiom è stata esclusa dall’attività sindacale in fabbrica, per effetto del nuovo contratto, l’attività viene svolta nelle pause, durante la mensa o nello spogliatoio, oltre che all’esterno dei cancelli. Ma su questo aspetto sono pronte già una ventina di cause negli stabilimenti torinesi per attività antisindacale”.

IN BORSA E ONLINE. Pesante caduta per il titolo Fiat che in mattinata perde oltre il 3%, in controtendenza rispetto al settore europeo dell’auto che rimane positivo. Chissà se la messa online del nuovo portale del gruppo – www.fiat.it – riuscirà a risollevare il morale degli azionisti. Nel frattempo, la controllata Chrysler supera la controllante Fiat nei ricavi, e assume 1800 nuovi dipendenti. Tutto ciò mentre a Torino, ricorda sempre Airaudo, ” nessuna novità a Mirafiori se non che gli investimenti sono congelati e che i lavoratori devono attendersi altri sei mesi di cig”. Secondo il sindacalista è stato ”congelato per altri sei mesi l’avvio della produzione”, che attende già da un anno ed è simboleggiata ”dall’enorme area lasciata vuota da un anno tra le linee della Mito e quelle della Musa”. E per questo anche l’avvio dell’introduzione delle nuove linee, previsto entro questo semestre, potrebbe essere incerto.

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