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Ambiente

La neve non salva le stazioni sciistiche. In fumo il 50% del fatturato stagionale

Davide Mazzocco

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Si è riunito ieri a Torino, per la seconda volta, il tavolo di crisi sulla crisi  delle stazione sciistiche: “Le nostre azioni – ha ricordato l’assessore regionale al Turismo Alberto Cirio – non sono rivolte solo ai gestori degli impianti, ma a tutto l’indotto della ristorazione, del commercio e dei lavoratori di questo comparto, che vivono oggi una situazione drammatica. Non sono le nevicate di questi giorni a poter sanare una crisi che ha ormai compromesso il 50% del fatturato dell’intera stagione e di queste aziende”.

L’istituzione del tavolo di crisi, nata su richiesta delle associazioni di categoria, del mondo camerale, dell’artigianato e dei sindacati, ha suscitato alcune perplessità all’interno della maggioranza. Cirio ha così replicato alle dichiarazioni del consigliere regionale del Pdl Francesco Toselli: “L’universo imprenditoriale della neve non è  ‘assistito’ ma fatto da privati che investono con le proprie forze su questo settore e il tavolo che abbiamo insediato  dato importanti risultati: slitta di due anni la fine della vita tecnica degli impianti in scadenza quest’anno e abbiamo fatto passi avanti con l’Abi per la moratoria sulle rate dei mutui”.

Intanto fra sabato e domenica sulle montagne piemontesi sono caduti circa 50-70 cm di neve fresca su Alpi Marittime e Liguri, con un massimo di 80-90 cm nel comprensorio di Limone Piemonte e nelle stazioni al confine con il savonese. Valori più modesti, dai 25 ai 40 cm dalle Cozie alle Lepontine, ad eccezione dei rilevi del biellese, dove sono stati misurati 40-50 cm.

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