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600 persone al freddo per un contenzioso con la Edison

Redazione Quotidiano Piemontese

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Per una giornata intera niente riscaldamento, scale al buio e ascensori fuori uso. E’ successo a Torino, al 29/A di corso Benedetto Croce. Un problema tutt’altro che circoscritto: lo stesso contatore serve più palazzi, così l’improvviso blackout ha lasciato al freddo circa 600 persone. E non si è trattato di un guasto, ma di un’azione volontaria. Per colpa di un vecchio contenzioso, la Edison, azienda che gestisce l’erogazione dell’energia elettrica, ha deciso di staccare tutto. Di punto in bianco, quasi senza preavviso.

Così, all’una e mezza di mercoledì, i condomini hanno avuto la spiacevole sorpresa. “Ero preoccupato – racconta Francesco Vitrano, amministratore dello stabile che ha l’ufficio proprio all’interno del palazzo – La situazione delle scale senza luce, per di più con gli ascensori bloccati, poteva essere pericolosa, soprattutto per le tante persone anziane che abitano qui. Non parliamo poi del freddo”. Oltretutto mercoledì è stata una giornata particolare: “Al mattino abbiamo avvertito la scossa di terremoto. Mi chiedevo come avremmo fatto in caso di emergenza”. Poi, dopo 24 ore di passione e una pioggia di telefonate ai call center, “dove non si riesce mai a parlare con la stessa persona, e ogni volta bisogna rispiegare da capo il problema” i tecnici dell’Aem, l’azienda distributrice (diversa dal gestore) hanno fatto ripartire gli impianti.

I problemi sono iniziati quando Vitrano ha ricevuto una serie di bollette (importo complessivo circa 28.000 €) relativa a conguagli per il periodo 2007 – 2011. Di per sé i conguagli sono una pratica comune: i gestori mandano inizialmente una bolletta di massima, poi, se la quantità di energia effettivamente erogata dall’ente distributore è più alta rispetto a quella stimata, chiedono un pagamento aggiuntivo.  “Ma in questo caso è accaduto qualcosa di diverso – spiega l’amministratore – Intanto, da quanto mi risulta, i conguagli andrebbero richiesti annualmente, mentre le bollette che ho ricevuto si riferiscono a quattro anni consecutivi. Non ho mai detto di non volerle pagare – precisa Vitrano – Semplicemente ho chiesto alla Edison di farmi avere un resoconto scritto che motivasse un importo tanto elevato, di cui senz’altro i condomini mi avrebbero chiesto conto. Data la situazione anomala ho pensato perfino che potesse esserci stato un errore. Insomma, volevo vederci chiaro”. Ma intanto il tempo è passato. “Effettivamente – ammette Vitrano – ho ricevuto una lettera con la quale mi si informava che in caso di mancato pagamento l’erogazione dell’elettricità sarebbe stata sospesa. Ma non mi sarei mai aspettato una decisione così drastica e improvvisa. Arrivata per di più in modo furtivo, perché i tecnici venuti per staccare la corrente non hanno avvisato nessuno, nemmeno la portineria. Mi chiedo come si possano lasciare 600 persone al freddo in pieno inverno”. Almeno per il momento l’emergenza sembra rientrata. “Ho chiesto ai tecnici dell’Aem di riattivare immediatamente i contatori. Inizialmente mi hanno detto che ci volevano 48 ore, poi, per fortuna, su mia insistenza sono stati più tempestivi. Ma ora crediamo che la Edison, il gestore che ha dato l’ordine di staccare la corrente, ci debba delle spiegazioni”.

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