Cronaca
No Tav, parla il consigliere comunale arrestato: “Il mio fu un gesto di disobbedienza civile”
Nessuna intenzione di fare del male a qualcuno, solo ”un gesto di disobbedienza civile”. Così, a quanto si apprende, si è difeso davanti al gip di Torino Federica Bompieri, Guido Fissore, consigliere comunale di VillarFocchiardo, arrestato giovedì nell’ambito dell’inchiesta per gli scontri durante le manifestazioni No Tav della scorsa estate in Val di Susa.
Fissore è indagato per alcuni episodi avvenuti durante la manifestazione del 27 giugno intorno all’area di cantiere della Torino-Lione alla Maddalena di Chiomonte. L’uomo sarebbe stato riconosciuto mentre, armato di stampella, colpiva diverse volte due agenti di polizia. L’episodio è riportato nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip. Tra gli episodi contestati al consigliere comunale anche il lancio di secchi di vernice rossa, letame, pietre, petardi, bombe carta estintori e altri oggetti contundenti, verso le forze dell’ordine, ferendo, in concorso con altre persone ancora non identificate, quattro agenti del reparto mobile di Padova. A Fissore in serata sono stati concessi gli arresti domiciliari, ma con la prescrizione di vedere e di comunicare solo con i familiari.
GLI ALTRI ARRESTATI. E’ stata ascoltata per prima Maja C., la 34enne colpita da misura cautelare ieri per gli scontri della scorsa estate durante le manifestazioni No Tav in Val di Susa e messa agli arresti domiciliari perchè in stato di gravidanza. Nell’interrogatorio di garanzia, davanti al gip di Torino, Federica Bompieri, la giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Oggi nel carcere di Torino verranno ascoltate le persone coinvolte negli episodi avvenuti durante la dimostrazione del 27 giugno, mentre lunedì dovrebbero svolgersi gli interrogatori di garanzia relativi ai fatti del 3 di luglio.
I SINDACI SCRIVONO A MONTI. “Sospensione dei lavori nel sito della Maddalena, ritiro dell’articolo della legge di stabilità che ha trasformato il cantiere della Tav in aree di interesse strategico, ripresa del dialogo con gli amministratori della Valsusa e proposta di incontro per valutare la questione della Torino-Lione”. Sono le richieste contenute nell’ordine del giorno “contro la militarizzazione del cantiere di Chiomonte e per la ripresa del dialogo” approvato dai sindaci della Comunità montana Val di Susa e Val Sangone e indirizzato al presidente del Consiglio Mario Monti e al governo. Nel documento, l’assemblea dei sindaci ”ritiene un grave errore realizzare una grande opera pubblica attraverso siti di interesse strategico e militare e l’uso della forza”, ”condanna ogni atto di violenza fisica, verbale, politica e mediatica”, ”auspica la ripresa di un vero confronto tra i proponenti dell’opera e i rappresentanti delle comunità locali”, ed ”esprime preoccupazione per il sito archeologico della Maddalena di interesse sovranazionale”.
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