Ragazzi a scuola di memoria incontrano i testimoni della guerra

Ci sono voci che non si possono perdere, immagini che non devono scolorire. Per i ragazzi del 2012 incontrare i testimoni diretti della seconda guerra mondiale sta diventando sempre più difficile. Avere in famiglia un nonno o un parente che ricordi e racconti quegli anni (esperienza comune fino a qualche decennio fa) oggi sta diventando raro. Il rischio è che tutto si riduca a un paio di capitoli su un libro di storia. Ecco perché l’iniziativa che si svolge a Manta di Saluzzo (Cn) in occasione della giornata della memoria (venerdì 27 gennaio) assume un significato e un valore particolare.

I ragazzi della scuola media statale Rosa Bianca partecipano alla lezione Il territorio e i personaggi delle Langhe nell’esperienza della seconda guerra mondiale. I maestri (ma il termine è improprio perché in realtà si tratta più che altro di “maestri inconsapevoli”) sono Felice Marino (classe 1923) e Mario Bianco (classe 1925). Entrambi cresciuti a Cossano Belbo (sede della II divisione Langhe) hanno vissuto gli anni duri della guerra e del dopoguerra: momenti drammatici e cruciali che grazie alla loro testimonianza ritornano presenti e vivi, trasformandosi in un bene condiviso. L’incontro è proposto dalla Rete Italiana di Cultura Popolare e in particolare si inserisce nel progetto Cattedre Ambulanti.

In questi anni la Rete, costituita da enti pubblici e privati, sta lavorando intensamente per recuperare e rimettere in circolo un patrimonio di immenso valore, all’interno del quale trovano spazio feste, gesti, mestieri e soprattutto persone. L’obiettivo non è realizzare un “museo” (una serie di documentazioni un po’ astratte da lasciare in eredità ai posteri) ma piuttosto ricordarci che la cultura non si può ridurre a un prodotto da consumare. La Rete promuove iniziative molto diverse, ma tutte prendono le mosse da poche parole fondamentali: rito, incontro, condivisione, scambio.

Info http://www.reteitalianaculturapopolare.org/

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese