Cittadini
Torino, tassisti contro le liberalizzazioni: “Con il decreto a rischio il nostro futuro”
Al grido “la licenza non si tocca” alcune centinaia di tassisti dell’area metropolitana torinese sono scesi in piazza lunedì mattina a Torino per protestare contro il provvedimento del governo che liberalizza le licenze. “Pronti a tutto” e “Nè notai, nè avvocati, nè farmacisti, siamo tassisti lavoratori artigiani” sono gli striscioni che aprono il corteo che da piazza Vittorio sta dirigendosi sotto la sede della Regione Piemonte in piazza Castello per poi proseguire fino sotto Palazzo Civico.
”Dalle anticipazioni del decreto – hanno detto Alberto Aimone Cat, presidente di 5737 e Valter Drovetto dell’Ugl- a preoccuparci è la questione della territorialità che rischia di aggravare ulteriormente la situazione torinese, dove ad oggi gli esuberi sono oltre 200. Nella nostra area c’era già stato un accordo che aveva previsto l’assorbimento dei tassisti dei comuni della provincia, dunque la nostra situazione era già precaria, oggi con questo decreto il nostro futuro si fa sempre più incerto. Per questo chiediamo un incontro con le istituzioni locali per discutere della questione”.
LE PAROLE DI COTA. “Non è logico che su un tema come quello dei taxi, che ha problematiche diverse non solo di regione in regione, ma di città in città, ci sia un diktat normativo autoritario da Roma. Per questo condividiamo la richiesta dei rappresentanti dei taxisti che la parola su questa materia sia delle Regioni, che hanno una diretta conoscenza del territorio. Dopo aver analizzato nel dettaglio il decreto del Governo, la Regione Piemonte farà delle proposte concrete e costruttive, e vedremo cosa ne uscira’”, ha concluso il presidente della Regione, che ha incontrato i taxisti insieme all’assessore ai Trasporti Barbara Bonino.
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