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Mafie al Nord: serve un piano europeo. Se ne parla a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Fruttivendoli che in realtà sono ‘ndranghetisti, picciotti affiliati alle cosche che si presentano come innocui pensionati, piccoli arsenali ben nascosti dentro anonime villette, clan mafiosi che riescono a imporsi condizionando politica e industria. E non siamo nella Locride, ma ad Alessandria, proprio nel cuore del Piemonte. E’ questa la sconcertante realtà documentata da Presa diretta, programma di giornalismo d’inchiesta di Rai 3 condotto da Riccardo Iacona. E del resto le mafie al Nord non sono certo una novità: nella primavera 2011 una maxi operazione anti-‘ndrangheta ha portato a 142 arresti in Piemonte (vedi lo speciale di Qp).

Di infiltrazioni mafiose al Nord ha parlato più volte Roberto Saviano, sollevando un polverone e  facendo infuriare la lega. Libera, l’associazione pro-legalità fondata da don Luigi Ciotti, affronta questi temi da anni. E sarà proprio don Ciotti a introdurre un incontro dedicato ai rapporti tra criminalità organizzata ed economie sommerse. Organizza il Movimento Federalista Europeo.  Appuntamento martedì 17 gennaio (dalle 17 alle 19.30) all’Archivio di Stato di Torino (piazza Castello).

Uno degli aspetti più inquietanti delle mafie è la loro capacità di dominare i meccanismi produttivi e di imporsi come realtà incredibilmente competitive. Non è certo un problema solo italiano. Per questo l’incontro cerca di evidenziare la dimensione sovranazionale del fenomeno, analizzandolo a livello europeo. “L’indebolimento della sovranità degli Stati li rende impotenti a fronte di attività criminali di dimensione mondiale – fanno notare gli organizzatori – La risposta alle sfide della competitività internazionale può indurre i governi a tollerare, a fini occupazionali, l’economia sommersa. Vengono in tal modo elusi beni pubblici, come i diritti dei lavoratori, gli obblighi fiscali, il rispetto ambientale e si crea un terreno fertile per gli investimenti di capitali riciclati con accumulazione di ricchezze illecite che rafforzano la criminalità organizzata in tutto il mondo”.

Come opporsi? “Occorre che vengano attribuiti al governo europeo gli strumenti e le risorse adeguate a lanciare un piano europeo per lo sviluppo ecologicamente e socialmente sostenibile. Questa è l’unica via per favorire la transizione verso un modello produttivo più avanzato, rafforzare il modello sociale europeo e mettere in sicurezza le basi stesse della democrazia. La legalità è un bene pubblico che dà basi solide alla solidarietà e fa in modo che nessuno sia lasciato solo”.

L’incontro è presieduto da Lucio Levi (Movimento Federalista Europeo). Intervengono Paolo Ceratto (vicedirettore Unssc United Nations System Staff College); Lorenzo Cestari, (Uil Piemonte); Davide Franceschin, (Cgil Torino); Claudio Tecchio (Cisl Piemonte).

Ingresso gratuito, previa conferma della partecipazione al Movimento Federalista Europeo, tel. 011 4732843, mail: mfe_to@bussola.it.

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