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Ambiente

Il cambiamento climatico e i fanghi al Sestriere: l’inverno senza neve agita i sonni della Regione

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“Sai, quest’anno io e mio marito andremo a fare i fanghi al Sestriere”: non stupitevi se tra qualche anno sentirete spesso questa frase, perchè la possibilità che ël Sestrier diventi presto una stazione termale alpina è concreta. L’inverno senza neve sta incidendo su un intero settore del turismo regionale in maniera pesante, e l’ennesima richiesta – da parte delle stazioni sciistiche – di proclamare lo stato di calamità ne è la dimostrazione più evidente.

LE MOSSE DELLA REGIONE. L’assessore al Turismo, Alberto Cirio, ha convocato per oggi, lunedì 16 gennaio, gli addetti ai lavori dello sci piemontese. All’ordine del giorno quel “Piano Neve” che la giunta Cota sta preparando in vista della prossima stagione, ma non solo: i gestori degli impianti chiedono urgentemente aiuti finanziari e lamentano l’eccessivo sblianciamento delle casse regionali nei confronti della Sestrières Spa, che da quattro anni riceve fondi per produrre neve artificiale. Denaro che secondo alcuni gestori avrebbe favorito esageratamente i concorrenti: si parla di circa 2 mln e 500mila euro l’anno.

I CAMBIAMENTI CLIMATICI. Come se non bastassero i problemi economici, a far scattare l’allarme per il futuro è il clima dell’intero pianeta: nonostante le voci siano discordanti sul tema, secondo alcuni studi – scrive in un’interrogazione all’assessore Cirio Davide Bono, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – “le temperature della Terra nell’ultimo secolo si sono alzate in media di 0,74 gradi, in Italia di 1,3°, con l’aumento maggiore che coinvolge proprio le Alpi. L’altezza della neve caduta nelle principali stazioni montane si è pressochè dimezzata negli ultimi 20 anni, con un record a Torino di -62%, rendendo necessario il ricorso ai cannoni sparaneve. I ghiacciai si sono ridotti del 55% dal 1850 ad oggi”.

“Le aspettative in questo secolo – scrive ancora Bono – sono per un aumento delle temperature tra 1 e 4 gradi a seconda degli scenari, scomparsa di quasi tutti i ghiacciai alpini, eccezion fatta per quelli superiori ai 4000 metri di altezza, riduzioni ulteriori delle precipitazioni nevose sotto i 2000 metri. Per cui bisognerà rendere attraenti le stazioni sciistiche anche per altri sport/attività ed in altri periodi dell’anno. Le riconversioni devono però essere credibili e sostenibili. Non tale mi sembrano la proposta del sindaco del Sestriere che vuole trasformare la nota località sciistica in un centro termale, facendo trasportare acque e fanghi da Acqui Terme, nè la proposta dei proprietari degli impianti di Lurisia di costruire 400 mini alloggi in cima al Monte Pigna cementificando un totale di 160 mila metri quadrati”.

IL METEO. Minime 10 gradi sotto lo zero, con un primato di -21 nel gruppo del Monte Rosa. A Torino minima a -5.3. La neve vera, però, continua a latitare e non è prevista per tutta la settimana, se non in qualche vallata interna, tra giovedì e venerdì prossimi.

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