A Porta Palazzo il Casinò che fa discutere

Non che residenti e comitati di cittadini ne sentissero il bisogno impellente. Anzi, a dire il vero ne avrebbero volentieri fatto a meno. Ma l’autorizzazione è governativa e il Comune può fare poco. Così apre in piazza della Repubblica 24 il Casinò delle Alpi, sala giochi altamente tecnologica, attrezzata con slot machine di ultima generazione. Ed è polemica sull’opportunità di un luogo simile in un quartiere problematico.

Già, perché in una sala giochi capita di incontrare persone molto diverse. C’è chi si concede una puntata una volta ogni tanto, per divertimento o magari per il gusto di un piccolo strappo alla regola, ma c’è anche chi perde il controllo, finendo nella rete dei giocatori patologici. Statistiche alla mano, le persone più esposte sono proprio le più fragili: disoccupati, pensionati, lavoratori con reddito basso, minorenni. “Porta Pila” non è mai stato un quartiere facile. “Melting pot” per definizione, porta i segni di decenni di immigrazione. Una caratteristica che può essere il suo punto di forza ma che, sarebbe ipocrita negarlo, porta con sé contrasti vecchi e nuovi. “Porta Pila” è un quartiere dalle mille facce, che ha lottato tenacemente per scrollarsi di dosso gli stereotipi (case fatiscenti date in subaffitto ai disperati, abusivismo, microcriminalità, spaccio) e costruire qualcosa di nuovo.

Oggi è il quartiere del progetto di riqualificazione The gate, del Sermig, di suor Giuliana Galli, dei nuovi cittadini, orgogliosi di essere Torinesi ma anche delle loro origini. Sono conquiste preziose, da difendere e far crescere. La nuova sala giochi si trova a pochi passi dalla Finestra sulla piazza, struttura voluta dal Comune per il recupero dei ragazzi in difficoltà. Non solo: i residenti temono anche che il Casinò delle alpi possa far aumentare scippi e rapine.     

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