Seguici su

Ambiente

Le 3 regole da seguire per tutelare il tartufo secondo il sindaco di Asti

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Cibo degli dei e re della tavola piemontese, il tartufo, costoso, pregiato e agognato non è ancora soggetto ad una disciplina uniforme che unifichi la metodologia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi. La commissione parlamentare per l’agricoltura, nell’ambito dell’esame di una proposta di legge su tale argomento, sta valutando il da farsi e, nel frattempo Giorgio Galvagno, sindaco di Asti ha detto la sua a Roma, intervenendo durante i lavori della seduta e facendo presente i tre aspetti unificanti che la legge dovrebbe tutelare: tracciabilità del prodotto, infatti, troppi tartufi vengono contrabbandati come produzione locale quando invece arrivano da altre parti; tutela della qualità del tartufo bianco, che rappresenta una “specificità” del territorio locale; difesa, in generale, del prodotto italiano che viene sempre più insidiato dall’invasione di prodotti di livello qualitativo inferiore venduti come “Made in Italy”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese