Lavoro
La Fiom raccoglie 19mila firme contro l’accordo di Pomigliano: “Mirafiori rischia la dismissione”
Sono oltre 19mila le firme raccolte dalla Fiom in 67 siti Fiat, escluso lo stabilimento di Pomigliano, per chiedere un referendum abrogativo del contratto collettivo di primo livello siglato lo scorso 13 dicembre da Fiat, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazioni Quadri. A rendere noti i dati il responsabile nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo che ha sottolineato: ”Gli addetti coinvolti dall’accordo sono 86.200 in tutti gli stabilimenti del gruppo in Italia. In base al regolamento applicativo delle Rsu sottoscritto da Fim, Fiom e Uilm era necessario raccogliere il 20% delle firme, ossia 17.240. Avendone raccolte ad oggi 19.058 il quorum è stato raggiunto e superato”.
Airaudo ha anche ricordato che il maggior numero di firme sono state raccolte tra il 22 e il 23 dicembre e tra il 9 e il 13 gennaio. La raccolta firme si concluderà venerdì sera perchè in base al regolamento delle Rsu per raccogliere le firme per chiedere la consultazione ci sono 30 giorni di tempo.
“La raccolta firme per chiedere il referendum abrogativo dell’accordo del 13 dicembre scorso in Fiat è un notevole successo, soprattutto se pensiamo alle condizioni e ai pochi giorni in cui queste firme sono state raccolte”. Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini: “La risposta dei lavoratori è stata importante e va ben oltre i nostri iscritti che negli stabilimenti Fiat sono circa 11.300. Questo dimostra che c’è una domanda forte di democrazia e di rispetto delle regole. I nostri lavoratori devono essere liberi di decidere, per questo chiederemo a Fim, Uilm e anche alla Fiat di accettare il referendum e così di rispondere ad una richiesta che viene dai lavoratori”. “Se ci sarà il referendum abrogativo e dovessimo perderlo – ha aggiunto il responsabile nazionale auto della Fiom Giorgio Airaudo – ci assumeremmo le nostre responsabilità ’, a cominciare dalla messa in discussione di questo gruppo dirigente dell’organizzazione che è convinto di battersi nella ragione. In ogni caso, in occasione dei referendum di Pomigliano e Mirafiori la Fiat non ha mai detto che se li avesse persi avrebbe riaperto la trattativa. Noi siamo stati costretti a ricorrere a un referendum abrogativo perchè sono state usate le rsu per approvare l’accordo siglato il 29 dicembre 2010 e di cui quello del 13 dicembre 2011 è un perfezionamento”.
LE PAROLE DI AIRAUDO SU MIRAFIORI. “Mirafiori è a rischio, non solo per quanto riguarda la produzione, ma anche per quanto riguarda il know how ingegneristico. Nel 2011 lo stabilimento torinese ha toccato i minimi storici con la produzione di 70 mila auto. E’ il dato più basso dalla sua fondazione. Mirafiori è lo stabilimento che in italia rischia di più di essere dismesso. Torino rischia di diventare periferica nell’universo Fiat-Chrysler”.
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