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Torino scende in piazza per cambiare la legge elettorale

Davide Mazzocco

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A Torino questa sera si accendono le fiaccole per “spegnere” la legge elettorale, per abolire il “porcellum”, per fare sì che i cittadini partecipino direttamente all’elezione di chi assume l’incarico di rappresentarne le istanze. Articolo 21, Popolo viola, Libertà e Giustizia e Move On Italia sono i quattro “motori” che hanno attivato questa manifestazione finalizzata a tenere alto il livello di guardia della cittadinanza in attesa della riunione di mercoledì prossimo in cui la Corte Costituzionale dovrà decidere sui quesiti che richiedono l’abolizione del porcellum.

In appena un mese e mezzo 1 milione e duecentomila persone hanno firmato e qualora la Consulta dovesse ammettere i quesiti referendari la parola passerà nuovamente agli italiani che, entro il 15 giugno, saranno chiamati al voto per cambiare la legge elettorale. Qualora, invece, i quesiti fossero ritenuti inammissibili dai giudici la discussione sulla modifica della legge elettorale andrebbe discussa in Parlamento. “C’è da chiedersi – si legge nel comunicato stampa del Popolo Viola – perché mai il Parlamento dovrebbe cambiare proprio ora una legge che permette ai segretari di partito di nominare i propri deputati, visto che non l’ha fatto tutti questi anni. In realtà i cittadini italiani chiedono solo che gli venga riconosciuto il diritto di partecipare in prima persona alla vita democratica del Paese e non ci stanno ad aspettare che un Parlamento di nominati improvvisamente rinsavisca e voti una legge che restituisca il diritto di scelta agli elettori. Noi crediamo che la Consulta lavorerà in piena autonomia dai partiti che sembrano voler tirare la giacchetta ai giudici. Per questo vogliamo esprimere loro la nostra solidarietà chiedendogli di continuare a lavorare inseguendo la “luce” della giustizia senza toglierci dalle mani l’unica “arma” costituzionale che abbiamo per tornare a far sentire la nostra voce”.

“Al di là di aspetti che il Parlamento potrà sempre correggere – si legge sul sito www.referendumelettorale.org -, il ritorno alle “leggi Mattarella” potrebbe contribuire a ricostituire, attraverso i collegi uninominali, un rapporto più diretto fra parlamentari ed elettori e potrà evitare, pur in un quadro tendenzialmente maggioritario, la formazione di coalizioni rissose, fragili ed eterogenee, artificiosamente tenute insieme dalla conquista di un premio di maggioranza a livello nazionale”.

Firmo. Voto. Scelgo. È stato lo slogan dei questa campagna durata mesi e che questa settimana vivrà un momento decisivo. Affinché quest’iter non si areni al primo stadio Torino si mobilita in serata: l’appuntamento è per le ore 20 in piazza Castello.

I due quesiti referendari

 Quesito n. 1

Abrogazione totale della legge elettorale proporzionale con liste bloccate per il ripristino dei collegi uninominali

«Volete voi che sia abrogata la legge 21 dicembre 2005, n. 270, Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, come modificata dal decreto legge 8 marzo 2006, n. 75, convertito in legge 21 marzo 2006, n. 121

Quesito n. 2

Abrogazione parziale della legge elettorale proporzionale con liste bloccate per il ripristino dei collegi uninominali

«Volete voi che sia abrogata la legge 21 dicembre 2005, n. 270, Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, limitatamente alle seguenti parti: segue

 

 

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