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Economia

Auto, l’esempio della Lamborghini: “Nessun contratto separato, dialogo con la Fiom”

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Non tutti i contratti – almeno nel settore auto – vengon per nuocere: l’esempio “antiFiat” viene dalla rossa Emilia, dove la Lamborghini (storico marchio con sede a Sant’Agata Bolognese, proprietà Audi) ha deciso di continuare con il contratto nazionale dei metalmeccanici a dispetto delle sirene torinesi. Il 2011 – per la casa fondata da Ferruccio Lamborghini – si è chiuso bene, con 1.600 vetture vendute nel mondo.Il presidente e ad della Lamborghini, da gennaio 2005, è il tedesco Stephan Winkelmann, che in un’intervista a Il Giornale dice di “comprendere le ragioni del Lingotto”, ma di pensarla diversamente: “Noi siamo per un contratto metalmeccanico unitario sottoscritto da tutte le parti interessate. Anche per noi la flessibilità è importante, ma il nostro obiettivo strategico è la leadership sulla qualità, non solo sui costi. I due livelli di contrattazione, a nostro avviso, consentono di introdurre i necessari meccanismi di flessibilità senza dover ricorrere a un contratto separato”.

I RAPPORTI CON LA FIOM. “C’è un dialogo costruttivo – dice ancora Winkelmann – tant’è che con questo sindacato, proprio nel momento in cui Fiat decideva di staccarsi da Confindustria, abbiamo siglato un’intesa. È stato un segnale di buona volontà. È nostro interesse, infatti, mantenere con i dipendenti un rapporto di fiducia a lungo termine. Non è nostro costume creare rapporti di lavoro che termini con l’uscita dalla fabbrica. Rappresentando la Fiom la maggioranza della forza lavoro di Lamborghini, è logico che questa sigla sia il principale interlocutore dell’azienda”. Il modello di riferimento è – ovviamente – quello del gruppo Volkswagen: “Lo scorso febbraio abbiamo sottoscritto con le parti sindacali un protocollo che sancisce l’applicazione della Carta dei diritti dei lavoratori del gruppo Volkswagen, nel rispetto dei vincoli del sistema giuslavoristico italiano e secondo le specifiche esigenze delle nostra realtà. E nel 2011, a fronte di un progetto interno di ammodernamento del sistema gestionale dell’azienda, che ha richiesto un grande sforzo a tutti i dipendenti, abbiamo riconosciuto a tutti un premio speciale, ma lo abbiamo condiviso e concordato con i sindacati. Non è stata una mossa unilaterale dell’azienda”.

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