Alessandria
Umberto Eco ottant’anni nel nome della scrittura
Compie 80 anni quest’oggi Umberto Eco, lo scrittore nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932 che ha raggiunto il successo planetario grazie al romanzo Il nome della rosa, tradotto in oltre 40 lingue. Ed è proprio al linguaggio che lo studioso ha dedicato gran parte della propria carriera trasformandosi solamente negli anni della maturità in romanziere. Saggista, filosofo, semiologo e linguista ha travasato nella fiction il suo enciclopedico sapere e la sua profonda conoscenza dei meccanismi della narrazione. Memorabile in questo senso la sua lezione sulla letteratura e le sue costrizioni nell’ultima edizione del Salone Internazionale del Libro.
Dopo aver frequentato il liceo Plana di Alessandria, nel 1954 si laurea in filosofia all’Università di Torino con Luigi Pareyson. Fresco di laurea vince un concorso ed entra in Rai insieme a Furio Colombo e Gianni Vattimo. Nel 1959 diventa condirettore della Bompiani e due anni dopo inizia la carriera universitaria tenendo corsi nelle università di Torino, Milano e Firenze dove nel 1975 ottiene la cattedra di Semiotica. Prima di ritirarsi dall’insegnamento nel 2007 Eco ha insegnato in alcune prestigiose università statunitensi (UC-San Diego, New York University, Columbia University, Yale) e francesi (Collège de France, École Normale Supérieure). Negli anni Sessanta inizia a interessarsi all’influenza dei mass media sulla cultura di massa e intensifica gli studi nel campo della semiotica tenendo lezioni nelle Università di Cambridge, Oxford e Harvard. Fra i fondatori de L’Espresso, Eco collabora con quotidiani e riviste accademiche stimolando il dibattito sia sull’“alto” che sul “basso”.
Alla sua attività accademica ed editoriale si affianca, a partire dalla fine degli anni Settanta, quella di scrittore e di teorico della narrazione. Il nome della rosa (1980) è il primo dei sei romanzi pubblicati nell’arco di un trentennio. Il grande successo internazionale di questo primo best seller fa da traino a tutta la successiva produzione di fiction: Il pendolo di Foucault (1988), L’isola del giorno prima (1994), Baudolino (2000), La misteriosa fiamma della regina Loana (2004) e Il cimitero di Praga (2010) ottengono un grande successo di vendite senza però mai ripetere l’unanime approvazione di pubblico e critica del romanzo di esordio. La sua sterminata bibliografia comprensiva di saggi, divertissement e libri per l’infanzia ha ormai superato i 100 titoli. Da sempre sensibile anche ai temi della politica, nello scorso marzo, alla Fiera del Libro di Gerusalemme, paragonò l’ex premier italiano Berlusconi a Hitler sollevando un vero e proprio polverone. Qualche settimana prima, alla manifestazione milanese di Giustizia e libertà, aveva invitato lo stesso Berlusconi a dimettersi per “eccesso di schizofrenia”. Per niente recluso nella torre d’avorio Eco è un modello di intellettuale capace di alternare accademismo e impegno, rigore scientifico e divertimento, qualità e vendite. Un unicum in un panorama letterario nazionale che vede in vetta alle classifiche di vendita volti televisivi con mani di ghost writer.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese