Alessandria
Il ministro Balduzzi: “Casale Monferrato guidi la lotta contro l’amianto”
Niente riposo a Capodanno per il ministro della Salute Renato Balduzzi che, nel primo giorno del 2012, ha deciso di affrontare la spinosa questione del processo Eternit. Ieri, alla Prefettura di Alessandria, Balduzzi ha incontrato il sindaco di Casale Monferrato Giorgio Demezzi e l’associazione delle vittime per fare il punto della situazione dopo la transazione fra l’imputato Stephan Schmidheiny e il Comune di Casale accettata dalla giunta comunale di quest’ultimo lo scorso 17 dicembre. Prima di Natale il ministro Balduzzi avrebbe contattato telefonicamente il sindaco Demezzi per invitarlo a riconsiderare il “sì” al fine di “riuscire a convincere tutti, e non solo nel nostro Paese, che l’amianto è un’emergenza nazionale”. Ieri Balduzzi ha sottolineato come “le comunità” debbano restare “moralmente unite”. E, proprio in quest’ottica, il titolare del dicastero della Salute ha auspicato che Casale svolga un “ruolo importante” nella “strategia nazionale di contrasto alle malattie correlate all’amianto e alle azioni di bonifica”.
A metà gennaio il sindaco, l’associazione delle vittime e Balduzzi si incontreranno nuovamente a Roma per un vertice allargato ai ministeri dell’Ambiente e del Lavoro e alla Regione Piemonte. I temi all’ordine del giorno saranno quelli del finanziamento della ricerca scientifica contro il mesotelioma pleurico e della bonifica delle aree a rischio. Nel corso del 2011 sono state ben 58 le vittime della fibra killer sul territorio di Casale Monferrato, cittadina che ha ormai superato i 1700 morti correlati a patologie derivanti dall’esposizione all’amianto.
L’offerta di 18,3 milioni di euro, insomma, potrebbe essere riconsiderata nelle prossime giunte comunali, prima della sentenza del 13 febbraio. L’Afeva, l’associazione dei familiari, rappresentata da Romana Blasotti e dal coordinatore Bruno Pesce, e le organizzazioni sindacali (Nicola Pondrano, Luigi Ferrando e Mauro Casucci) si sono dette soddisfatte dell’incontro. “È arrivato prima un ministro eletto un mese fa dell’assessorato regionale di competenza eletto da oltre un anno e mezzo – spiega Bruno Pesce -. L’ultimo incontro della nostra associazione con l’assessorato regionale alla Salute è datato febbraio 2010. Da allora, nonostante cinque solleciti scritti, non abbiamo mai avuto l’opportunità di incontrare qualche dirigente dell’assessorato per fare il punto della situazione su verifiche e interventi. Non possiamo che giudicare positivamente questa giornata visto che quello di oggi è stato il primo incontro diretto con il governo nei quasi tre anni dell’iter processuale”.
La presenza di Balduzzi a Casale Monferrato sarà il punto di partenza di un nuovo percorso nazionale nel quale il ministero della Salute – coordinandosi con quelli del Lavoro e dell’Ambiente – rafforzerà le strategie per la cura e la ricerca del mesotelioma pleurico e per le attività di bonifica. Ma, come accennato, l’intervento dello Stato potrebbe far cambiare idea al sindaco casalese Giorgio Demezzi: “Credo – continua Pesce – che sarebbe una clamorosa contraddizione se il sindaco giudicasse positivamente l’incontro con il ministro e poi firmasse l’accordo con l’imputato. Se il processo fosse lontano ci potrebbe stare, ma il processo è già stato fatto”. Manca solo la sentenza che arriverà il 13 febbraio. E in queste sei settimane il neoeletto ministro Balduzzi potrebbe giocare un ruolo determinante. Il prossimo aggiornamento fra due settimane, dopo l’incontro romano.
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