Asti
Scoperta villa abusiva nelle Langhe. A lavorare clandestini “in nero”
Lavoratori in nero e costruzioni edilizie abusive. I carabinieri di Cortemilia, durante la consueta attività di monitoraggio del territorio hanno scoperto, nelle campagne del paese, una casa alla cui ultimazione stavano lavorando alcuni extracomunitari clandestini, “in nero” quindi senza contratto e senza il minimo rispetto delle norme di sicurezza. All’arrivo sul posto dei militari, 3 giovani muratori, intenti a lavorare nel cantiere per la ristrutturazione e l’ampliamento della villa, si sono dati alla fuga, ma, poco dopo sono stati scovati nascosti tra la fitta boscaglia e uno di loro aveva con se anche un binocolo per rilevare a distanza l’arrivo delle Forze dell’Ordine.
Oltre i 3 macedoni clandestini, nel cantieri erano presenti anche 2 giovani marocchini con regolare permesso di soggiorno e contratto di assunzione che abitano a Cortemilia. I lavori alla villa, fatti i dovuti accertamenti, sono risultati abusivi, nonostante vi fossero tre aziende coinvolte e impegnate nella risistemazione dell’edificio.
I titolari delle 3 imprese edili affidatarie dell’opera, 2 macedoni residenti ad Asti e un marocchino di Nizza Monferrato, avevano impiegato irregolarmente manodopera straniera ed erano del tutto privi di Piano e cartellonistica di sicurezza, dotazione antinfortunistica.
Tutti denunciati. Per prima la proprietaria della villa, una commerciante 50enne di Genova per i reati di abuso edilizio e mancata verifica da parte del committente circa l’idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie dei lavori. A seguire, i 3 impresari edili per assunzione irregolare di manodopera straniera e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, somministrazione illecita di manodopera e svariate violazioni in materia di sicurezza dei luoghi e prevenzione di incidenti. Infine, i 5 lavoratori per omesso uso delle dotazioni antinfortunistiche, per 3 di loro (i macedoni clandestini) è scattata anche la denuncia per i reati di clandestinità e mancata esibizione del permesso di soggiorno con il conseguente accompagnamento alla questura di Cuneo per l’avvio della procedura di espulsione dal territorio italiano.
Alle denunce, si aggiungono anche le multe per un totale di 12mila euro a carico dei tre imprenditori. Sospesi i lavori.
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