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Alessandria

Processo Eternit, all’assemblea sull’offerta di Schmidheiny nessun rappresentante del Comune

Davide Mazzocco

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Sono giorni di grande tensione a Casale Monferrato. A due anni dall’inizio dei dibattimenti e a poco più di due mesi dalla sentenza del processo Eternit prevista per lunedì 13 febbraio 2012 sembra incrinarsi il fronte comune rappresentato dal Comitato Vertenza Amianto, dai sindacati e dall’amministrazione comunale. A rimettere in discussione anni di lotte sono i soldi, parecchi, messi sul piatto della bilancia da Stephan Schmidheiny al termine delle arringhe di accusa e di difesa che hanno spinto la Procura a superare il concetto di colpa e parlare esplicitamente di dolo. L’offerta del magnate svizzero al Comune di Casale Monferrato sarebbe di 18 milioni di euro, una vera e propria manna per le casse esauste della cittadina casalese ma una sconfitta senza rimedio per tutti coloro che a Casale Monferrato hanno orchestrato un processo che – qualsiasi ne sia l’esito – cambierà la storia della giurisprudenza del lavoro, non solo in Italia. Alla maxi-offerta di 18 milioni di euro, l’ex amministratore di Eternit ha appaiato altre offerte da 160mila euro ai comuni limitrofi. Conciliazioni che chiuderebbero una volta per tutte la questione: l’accettazione del risarcimento, infatti, escluderebbe i comuni risarciti sia da eventuali risarcimenti nei tre gradi di giudizio del processo in corso che dall’inclusione nel processo Eternit bis che il pm Raffaele Guariniello sta già preparando con il suo staff.

La preoccupazione del Comitato dei famigliari delle vittime e dei sindacati Cgl, Cisl e Uil è crescente. Una settimana fa il sindaco Giorgio Demezzi si è detto possibilista affermando che il comune resterà al fianco dei cittadini anche nel caso in cui dovesse accettare l’offerta di Schmidheiny. Oggi, alla riunione nella quale si sarebbe dovuto discutere di quella che a Casale Monferrato è già stata ribattezzata come “l’offerta del diavolo”, il sindaco non c’era, impegnato all’inaugurazione di una mostra di Giò Pomodoro. In rappresentanza del Comune – cui spetta l’ultima parola – non c’era né un assessore, né un delegato. Nessuno.

“Tutti i partecipanti alla riunione di quest’oggi – spiega Bruno Pesce, coordinatore del Comitato Vertenza Amianto – sono stati concordi nel mantenere, anche di fronte all’offerta di Schmidheiny, quell’intesa che ha sempre unito il Comitato Vertenza Amianto, i sindacati e il Comune di Casale Monferrato. L’assenza del sindaco, a causa di impegni più importanti, ma anche di assessori e delegati ci ha lasciati un po’ perplessi. Ma, d’altronde, se vi erano impegni più importanti…”

Il coordinatore del Comitato Vertenza Amianto sottolinea la scorrettezza del comportamento di Schmidheiny nel proporre l’offerta dopo la conclusione del dibattimento: “L’offerta economica di Schmidheiny è sicuramente molto interessante ma risarcirebbe chi ancora c’è e non chi non c’è più. E sono proprio le vittime quelle per le quali noi ci batteremo fino in fondo per avere giustizia. Neanche noi ci aspettavamo che il dolo fosse stato pianificato così accuratamente. Se Schmidheiny è veramente il benefattore che dice di essere allora faccia una donazione senza chiedere una contropartita. Accettare questa proposta vuol dire dargliela vinta e dare a Schmidheiny la possibilità di ‘vendere’ questo successo in giro per il mondo come un’opera di beneficenza. Perché solo ora, a processo praticamente concluso?”

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