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Economia

Fiat, Marchionne si autosmentisce: “Impensabile credere che il Lingotto abbandoni l’Italia”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sergio Marchionne torna a parlare di Italia e del futuro del Lingotto, e lo fa a margine di un incontro a Bruxelles dell’Associazione dei produttori europei (Acea): “E’ completamente impensabile arrivare alla conclusione che la Fiat non sia interessata agli 80mila dipendenti che ha in Italia dove è stata fondata 112 anni fa e che ci sta a cuore”, ha detto l’ad italocanadese, smentendo così (ma ci aveva già pensato l’azienda) le sue parole di mercoledì, che lasciavano presuppore un disimpegno del Lingotto dalla produzione in Italia. Alla domanda su un possibile piano di emergenza, in caso di un aggravamento della crisi della zona euro, Marchionne ha commentato: “Puoi fare tutti i piani che vuoi, ma questi sono movimenti sismici tali, che nessun piano può funzionare”.

La sopravvivenza finanziaria di Fiat non è in dubbio, “anche nell’eventualità di una calamità assoluta in Italia che avrebbe impatti disastrosi su aziende che sono completamente italiane”, ha aggiunto Marchionne. “La nostra realtà è diversa. Questo non significa che noi stiamo allentando sull’impegno che abbiamo verso il paese e per lo sviluppo delle nostre attività”. L’ad ha citato – per autosmentirsi – “il lancio della Panda”, “lo sviluppo dell’impianto di Grugliasco”, acquistato da Bertone, e l’impianto di Mirafiori. “L’impegno industriale lo abbiamo fatto”, ha concluso.

LA FERRARI. La casa di Maranello ha comunicato al presidente Martin Whitmarsh la propria uscita dalla Fota, l’associazione che riunisce le squadre partecipanti al campionato del Mondo di F1. Anche la Red Bull, oltre alla Ferrari, ha deciso di uscire dall’associazione che riunisce i team di Formula 1: lo sostiene il sito specializzato Autosport, citando un portavoce della Fota stessa che conferma di aver ricevuto dalle due scuderie la lettera di annuncio del divorzio.

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