Cultura
Quotidiano del Torino Film Festival: le notizie di domenica 27 novembre
Pater. Leggi la recensione
Sangue do meu sangue. Leggi la recensione
Castellitto risponde a Kaurismäki. Dopo aver rifiutato di salire sul palco del Teatro Regio Aki Kaurismäki ha riacceso la polemica sulla presenza della Cruz che secondo il regista finlandese dovrebbe decidere fra l’essere un’attrice o una mannequin. Durissima la replica di Sergio Castellitto: “Vorrei ricordare al signor Kaurismaki che Penelope Cruz è troppo bassa per essere una brava mannequin ma abbastanza alta per essere una grande attrice. Vorrei anche ricordargli che è tipico delle migliori mannequin restare in albergo ubriache e non venire a ritirare un premio”.
Commedia leggera, aria pesante. L’avevano presentata come la commedia italiana più innovativa della stagione, a metà strada fra Serendipity e un film di Meg Ryan, ma Il giorno in più di Massimo Venier con Fabio Volo e Isabella Ragonese al Tff non si vedrà. Il film verrà presentato in conferenza stampa a Roma domani mattina e ai giornalisti “torinesi” era stato posto l’embargo da produttori e distributori. Dunque proiezione annullata. Gianni Amelio non ha tardato a far sapere che se avesse saputo dell’embargo non avrebbe accettato la pellicola al festival. Un clamoroso autogol di chi dovrebbe fare di tutto per promuovere il proprio prodotto: in questi giorni tutti gli addetti ai lavori sono a Torino…
Nanni cinefilo. Come consuetudine da parecchi anni – tranne, ovviamente, nel biennio da direttore – Nanni Moretti è arrivato al Torino Film Festival nelle semplici vesti di spettatore. Il regista di Bianca e La stanza del figlio che aveva disertato l’inaugurazione ha dichiarato di essere venuto solamente per godersi del buon cinema. Niente interventi, “no, il dibattito no…”
Navigatore TFF. 9:15 Reposi 3 Win Win – Mosse vincenti di Thomas McCarthy; 11:30 Massimo 1 L’illusion comique di Mathieu Amalric; 15:00 Greenwich 3 Sangue do meu sangue di Joao Canijo; 17:00 Reposi 3 Le vendeur di Sébastien Pilote; 20:00 Reposi 5 California Poker di Robert Altman; 22:00 Reposi 3 Midnight in Paris di Woody Allen.
Midnight in Paris di Woody Allen. Leggi la recensione
Russometro. Se il successo si misura con gli applausi, la noia si rileva con gli strani rumori di fondo che si sentono in sala. Gente che già al primo o secondo giorno di Festival crolla irrimediabilmente russando in sala. Su sette film visionati il fenomeno si è verificato per ben due volte alla destra del sottoscritto: una sessione di 50 minuti al Teatro Regio con L’arte di vincere e due sessioni da 20 minuti nelle comode poltrone del Greenwich durante la proiezione del (lodevolissimo) Le vendeur. Mientras duermes… il film va avanti.
Le vendeur. Il 67enne Michel è vedovo e consacra tutta la sua vita al lavoro di venditore di auto e a ciò che resta della sua famiglia: la figlia e il nipote. Da anni è il miglior piazzista del suo salone e, in tempi di recessione, sembra essere l’unico ad avere la formula magica per continuare a vendere auto quando i colleghi stanno con le mani in mano a guardare cadere la neve. Nel sorprendente film di Sébastien Pilote c’è una sterzata narrativa che raggela il sangue e che non si aspetterebbe nemmeno il più smaliziato dei cinefili. E poi c’è un’ultima mezz’ora di grande livello: nelle mani di un altro regista sarebbe finito, Le vendeur, invece, conquista col finale anche i più scettici, coloro che potevano storcere il naso dopo una prima ora volutamente e sapientemente sottotono. Un serio candidato al premio Cipputi.
Wrecked. Adrien Brody chiuso in una macchina, con una gamba spezzata, privo di memoria e, cosa ben più grave, in mezzo a una foresta. Perché è lì? Chi è? È un assassino? Un rapinatore? Un thriller a metà strada fra Memento di Christopher Noaln e L’isola di cemento di James G. Ballard. Con un Brody da Oscar.
Docusound. Leggi l’articolo
Solitudine. Quanta solitudine c’è nei film di questo Torino Film Festival? Altro che nessun uomo è un’isola… In molti dei film visti sin ora la solitudine è l’asse portante della storia: Wrecked, Le vendeur, Mientras duermes, L’arte di vincere e anche un film come 17 Filles nel quale un gruppo di 17 sedicenni decide di rimanere contemporaneamente incinta per rinsaldare lo spirito di gruppo.
L’illusion comique. L’attore Mathieu Amalric ha preso gusto a stare dietro la macchina da presa. A un anno di distanza da Tournée torna al TFF con una tragedia di Corneille attualizzata ma lasciata in versi. Per chi è talmente stregato dal teatro da volerlo guardare anche al cinema.
Mientras duermes. Leggi la recensione
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