Piemonte
Alta Velocità e governo Monti: battaglia a colpi di lettere tra istituzioni e No Tav
Le istituzioni piemontesi hanno scritto al neopremier Monti e al ministro alle Infrastrutture Corrado Passera per ribadire il sostegno alla realizzazione della Tav. “Crediamo fermamente nell’opera – hanno scritto Cota, Saitta e Fassino – e vogliamo ribadire come siano assolutamente rilevanti sia dal punto di vista economico sociale sia dal punto di vista ambientale gli effetti di un investimento strategico, il più rilevante realizzato con il contributo diretto dell’Unione europea che ha recentemente deciso di inserire la Torino-Lione tra le dieci opere prioritarie della rete transeuropea aumentando il cofinanziamento del progetto fino al 40% dell’intero investimento”. Ma non sono solo i proTav a scrivere al premier: anche i militanti contro l’Alta Velocità hanno preparato una missiva per il professor Monti. I contenuti sono stati illustrati mercoledì durante una conferenza stampa a Bussoleno (leggi il testo integrale della lettera).
LA LETTERA ISTITUZIONALE. Nella missiva i vertici delle istituzioni piemontesi hanno chiesto a Monti e Passera un incontro in tempi brevi “per illustrare le questioni collegate ai tempi degli interventi in zona, anche alla luce dello sforzo encomiabile e impegnativo che le forze dell’ordine locali stanno sopportando da lunghi mesi nella sorveglianza del cantiere di Chiomonte. Nell’arco di 10 anni, la realizzazione della Tav sul territorio torinese genererà una produzione lorda di 18,2 miliardi e un valore aggiunto di 7,9 miliardi. Secondo queste stime, la Torino-Lione potrà generare una crescita del Pil locale pari all’1% circa e avrà ricadute occupazionali importanti che si possono stimare in almeno 7-8mila occupati all’anno. A medio lungo termine, attraverso la compiuta realizzazione del polo logistico di Orbassano, la nuova linea ferroviaria costituirà anche un’opportunità di rilancio del sistema produttivo piemontese consentendo una riduzione del deficit logistico”.
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