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Privatizzazioni, al via il dibattito in consiglio comunale. Fassino: “No alle leggi ad urbem”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il dibattito in consiglio comunale sulle privatizzazioni è iniziato lunedì, ma già si annuncia battaglia tra le varie anime della politica torinese. In particolare sul provvedimento per la riorganizzazione della Fct Holding srl, Finanziaria Città di Torino (a totale controllo pubblico) per l’immissione sul mercato di quote detenute dal Comune nelle società Gtt, Amiat e Trm. Il Comune è presente in spa come Sagat, in società quotate come Iren, in società a totale controllo del Comune ma che operano sul mercato come Gtt, in società a partecipazione di controllo del Comune che operano in house, come Amiat, oltre a una rete di partecipazioni in istituzioni, fondazioni culturali, e società con Comuni in area metropolitana (Trm). In più gestisce un patrimonio immobiliare che può essere valorizzato o dismesso.

La riorganizzazione della Holding, a cui si intende trasferire tutte le partecipazioni e tutte le attività sia mobiliari sia immobiliari, nasce da un lato dall’esigenza di ridurre l’indebitamento, dall’altro di rispettare il quadro normativo. “L’indebitamento rilevante – ha detto il sindaco Piero Fassino – non è dovuto a spesa corrente, ma ad una politica di investimenti, scelta che ha cambiato la città ma ha aumentato l’esposizione debitoria”. Fassino ha ricordato come nei giorni scorsi, la maggioranza di governo di centrodestra ha approvato un emendamento alla legge di stabilità che prevede che gli investimenti di Milano per Expo 2015 siano al di fuori del patto di stabilità. La stessa cosa è avvenuta oggi per Roma Capitale. Se Torino avesse beneficiato di analoghi provvedimenti – ha detto – Torino non avrebbe l’attuale indebitamento.

Fassino vuole evitare che “dopo leggi ad personam ci siano adesso leggi ad urbem” e per questo “è auspicabile che presto si apra un negoziato tra governo ed enti locali per riscrivere il Patto di Stabilità”. “La riorganizzazione che presentiamo al Consiglio comunale – ha continuato Fassino – prevede che alla Holding, finanziaria del Comune, verrà conferito il 60% delle partecipazioni della Città. Il restante 40% sarà acquisito dalla Holding stessa, sulla base di un credito bancario”. Nel momento in cui la società possiederà il 100% delle quote, procederà a mettere sul mercato il 40%, estinguendo il debito contratto per l’acquisizione. “Questo – ha concluso Fassino – è un percorso che non solo libera risorse ma si pone come un progetto di politica industriale che dà valore alle società, dove la Città manterrà comunque la maggioranza delle quote, pari al 60%”.

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