Economia
Fiat: a Roma il tavolo decisivo per il futuro dello stabilimento di Termini Imerese
Due giorni dopo il game over scritto dalla Fiat sulla partita lunga 41 anni giocata a Termini Imerese, mercoledì si attende un passo decisivo nella riunione convocata al ministero dello Sviluppo economico. Fino a giovedì le tute blu saranno al lavoro; il 18 e 20 novembre nuova cassa integrazione e il rientro il 22 e il 23, quando sarà assemblata l’ultima Lancia Ypsilon. Quindi, ancora Cig fino al 31 dicembre. Un addio, dunque, che il Lingotto anticipa di circa quaranta giorni rispetto al piano originario. Ecco perchè diventa decisivo l’esito del tavolo romano dove, peraltro, la Fiom Cgil deciderà se firmare l’accordo di programma che già ha avuto il via libera di Fim e Uilm.
Convitati attesi, oltre ai sindacati, la Dr Motor, capofila delle cinque imprese che nello stabilimento subentreranno alla casa automobilistica e Invitalia. Secondo indiscrezioni, nella newco che sarà costituita dall’imprenditore molisano Massimo Di Risio per rilevare gli asset dismessi dal gruppo di Torino, una quota potrebbe essere pubblica, con lo Stato pronto a scendere in campo attraverso Invitalia per gestire da vicino il complesso passaggio di consegne. Si farebbe leva sulla normativa che riguarda le aree produttive in crisi e che prevede “l’accompagnamento” delle aziende finalizzato alla riqualificazione e al rilancio del territorio.
Una mossa che sembra andare incontro anche alle richieste della Fiom che insiste sulla mobilità incentivata da parte di Fiat, sulla partecipazione diretta o indiretta di capitale pubblico nelle società coinvolte nel processo di riconversione e sul passaggio di tutti i lavoratori Fiat e dell’indotto nelle nuove società entro la scadenza della cassa integrazione per cessata attività, con il mantenimento delle condizioni economico-normative.
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