Economia
Sistema Piemonte, indagine Unioncamere-Confindustria: “L’export rallenta la crisi”
Il sistema Piemonte regge, ma con non poche preoccupazioni per il futuro. Questo il risultato dell’indagine comune presentata martedì a Torino da Unioncamere e Confindustria, un’analisi dei primi risultati della performance congiunturale del periodo luglio-settembre 2011 (con dati disaggregati per province e settori produttivi) presentata insieme alle linee di sviluppo dell’industria piemontese nel trimestre ottobre-dicembre 2011.
Il quadro che emerge dalle due indagini riflette il clima di preoccupazione in cui operano le imprese piemontesi nel mezzo di una crisi finanziaria senza precedenti soprattutto per l’area euro. I risultati ancora positivi registrati dall’indagine sono la riprova che il tessuto produttivo piemontese sta reagendo alla crisi ricercando nuovi sbocchi di mercato. Il rallentamento delle performance rilevato dall’indagine camerale e il peggioramento delle aspettative messo in luce dalle previsioni di Confindustria inducono però a guardare al futuro con non poche preoccupazioni, soprattutto se si guarda alle previsioni più recenti che delineano per il nostro Paese una crescita del tutto insoddisfacente, se non l’inizio di una nuova fase recessiva. L’export si conferma il principale cardine su cui ruota il nostro sistema manifatturiero: anche in questo campo, tuttavia, la prevedibile stagnazione dell’area euro è fonte di preoccupazione , dal momento che verso quest’area si dirige più del 50% del nostro export.
Commentando i risultati delle due indagini, Marco Gay, vicepresidente della Confindustria Piemonte, ha sottolineato “l’esigenza di raggiungere un’ampia condivisione delle politiche da mettere in atto per cercare di contrastare il nuovo rallentamento che sembra delinearsi. L’esigenza, resa ancor più impellente dalla grave situazione finanziaria in cui si trovano la Regione e gli enti locali, impone una difficile scelta dei campi su cui concentrare le scarse risorse disponibili. Per Confindustria Piemonte, i campi su cui intervenire in via prioritaria sono tre: la ricerca e l’innovazione, il sostegno dell’export e la formazione professionale”.
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