Cronaca
Operazione Minotauro, a Torino arrivano le prime due condanne
Può fregiarsi del titolo di primo condannato per ‘ndrangheta nel torinese, anche se le decorazioni non gli mancano: Francesco D’Onofrio, destinato a 15 anni di carcere in abbreviato in seguito all’Operazione Minotauro, ha infatti alle spalle una carriera da rapinatore e terrorista “rosso”. Da “piccolo” D’Onofrio assaltava banche e gioiellerie, per poi finire tra le fila dei Colp ((Comunisti organizzati per la liberazione del proletariato), grupposcolo venuto fuori dalle ceneri di Prima Linea, con covi in Borgo San Paolo. A Torino lo condannarono a 12 anni dopo un arresto per rapina.
Le radici calabresi le ha scoperte tardi, ma non troppo da non consentirgli di “rifarsi” una vita da imprenditore a Cinzano d’Alba, dove la sua società gestiva una casa di riposo (ora confiscata). In vista dell’udienza preliminare D’Onofrio aveva scritto un lungo memoriale ai giudici, memore del passato da rivoluzionario di professione: si proclamava innocente, reo solo di frequentare calabresi, “che male c’è?”. Insieme a lui il gup ha condannato a 8 anni per reato associativo Francesco Tamburi, proprietario del locale “Scacco matto” a Grugliasco.
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