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Cultura

A Torino l’arte è superlativa. Ritorna Artissima, quest’anno anche in centro

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ormai è una consuetudine: da anni a Torino autunno fa rima con arte contemporanea. Sta per aprirsi il sipario su una nuova edizione di Artissima, la manifestazione in programma dal 4 al 6 novembre all’Oval Lingotto. Come sempre, c’è da perdersi nei numeri da mega evento, che fanno di Artissima un indiscusso punto di riferimento internazionale: 161 gallerie (di cui 58 italiana e 103 straniere), 20.000 metri quadri occupati all’Oval e varie ‘succursali’ in giro per la città, decine di progetti di studio, interpretazione, sperimentazione. Così ancora una volta Torino si prepara a vivere tre giorni di full immersion nell’arte, tra attese, sorprese e (siamo pronti a scommetterci) anche qualche polemica.

Già, polemiche, perché l’arte contemporanea non è mai materia pacifica. Ha il suo circolo di devoti, ma quando si cerca di ‘sdoganarla’ al grande pubblico c’è sempre qualcuno che si risente. “E questa sarebbe arte?” tuonano i conservatori. Molti si aggirano tra i padiglioni con aria stralunata e nelle passate edizioni non sono mancati  siparietti divertenti. “Che strane opere”, commentava qualcuno indicando degli oggetti misteriosi, che in realtà erano i nuovi estintori antincendio. “Voi non cogliete il significato meta-simbolico dell’esperienza artistica” ribattono gli avanguardisti, in una querelle da romanzo che potrebbe proseguire all’infinito. Non se ne esce, finché si continua a ritenere che l’arte contemporanea sia ‘una cosa sola’. In realtà, come ogni linguaggio, è un mondo, all’interno del quale trovano posto la provocazione, lo sberleffo e a volte la mistificazione, ma naturalmente anche la qualità dei contenuti. Soprattutto se lo scenario è internazionale e aperto alla pluralità di vedute.

L’edizione 2011 di Artissima (la numero 18) ha molti tratti di continuità col passato recente: ancora la direzione di Francesco Manacorda (che ha preso il timone nel 2010), ancora la scelta della sede all’Oval.  Ma ci sono anche importanti novità. Spicca la conquista del quadrilatero romano, spazio di locali e movida che quest’anno ospita Artissima Lido, una specie di museo a cielo aperto disseminato tra caffè, ristoranti, cortili e altri spazi urbani. C’è perfino l’Artissima Social Club, un locale temporaneo che permetterà ad artisti e visitatori di incontrarsi ogni sera. Sempre più spesso le manifestazioni culturali ‘straripano’ dai loro recinti: già a maggio scorso il Salone Off ha portato libri e incontri in giro per Torino.

Le gallerie ospitate all’Oval sono divise in quattro sezioni: c’è la Main Section (quella dei ‘big’), c’è lo spazio per le New Entries (riservato a 25 gallerie giovani), poi Present Future, dedicata a 16 artisti emergenti e infine Back to the Future, una retrospettiva sugli anni ’60 e ’70 alla ricerca di opere significative ma finora non sufficientemente valorizzate dalla critica. Prosegue anche il percorso di ricerca sullo scenario futuro dei musei. Del progetto fa parte Approssimazioni razionali semplici (il nome complicato è preso in prestito dalla matematica) una proposta di museo nomade, effimero, che sarà ospitato proprio nel cuore della fiera.

Info www.artissima.it

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