Cultura
Tornano le Luci d’Artista, con alcune novità (solo per occhi attenti)
Tappeti volanti, carte astronomiche, giganteschi fiocchi di neve, favole alla rovescia, fasci di energia. Anche quest’anno Torino si accende con le Luci d’Artista, uno spettacolo en plein air da scoprire passeggiando per la città. L’appuntamento si ripete dal 1998, così, ormai, gli ‘indigeni’ non ci fanno più tanto caso. Passata la curiosità dei primi tempi, ormai tirano dritto, affaccendati come al solito, cavandosela tutt’al più con un’alzata di spalle. Eppure, a guardare con attenzione, lo spettacolo non è sempre lo stesso. Quest’anno ci sono alcune significative novità.
In piazza Castello, nel periodo natalizio, sarà esposto il presepe di Emanuele Luzzati, che ritorna nella sua completezza, con ben 90 sagome dipinte su legno e ispirate alla tradizione. L’opera, sistemata anni fa in piazza Carlo Felice, era diventata oggetto di cronaca quando alcuni teppisti in vena di scherzi si erano portati via il bambinello dalla mangiatoia. C’è da augurarsi che questa nuova collocazione serva anche a preservare il presepe da atti vandalici. L’edizione 2011-2012 promette anche due ‘guest star’. In via Buozzi e via Amendola sarà possibile ammirare Flamingo di Pitaya Deisgn, un prestito proveniente dalla Fête des Lumière di Lione: immagini di uccelli stilizzati si slanciano in un volo ideale. Il secondo ospite si chiama E adesso usciremo a riveder le stelle, opera itinerante di Maurizio Agostinetto che attraverserà ben nove Stati europei, alludendo all’idea di rinascita con le sue lunghe scale luminose.
Le altre sono vecchie conoscenze: il Tappeto Volante di Daniel Buren in piazza delle Erbe, i Piccoli Spiriti Blu di Rebecca Horn che trasformano il Monte dei Cappuccini in un paesaggio surreale (molto affascinante per qualcuno, terribilmente kitsch secondo altri), la serie di Fibonacci in arrampicata libera sulla Mole (così come l’ha immaginata Mario Merz), l’invito ad Amare le differenze scritto in 39 lingue nella multietnica Porta Palazzo (un’idea di Michelangelo Pistoletto), la favola da leggere col naso in su in via Lagrange e tante altre proposte. Via Roma, poi, torna ad accendersi con le figure astronomiche di Palomar, opera forse sottilmente consolatoria. Già, perché ormai nel lattiginoso cielo cittadino, le costellazioni formato luminaria di Giulio Paolini sono le sole che si riescono ancora a vedere, mentre lo spettacolo della volta invernale, con Giove che rimanda la sua meravigliosa luce bianca, resta un privilegio riservato alla gente di montagna: “luci d’Artista” vecchie di milioni di anni, ma sempre insuperabili.
L’edizione 2011-2012 di Luci d’Artista sarà inaugurata martedì 1 novembre alle 17.30 in piazza San Carlo, con l’esibizione funambolica di Andrea Loreni e le evoluzioni aeree di Le baccanti.
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