Lavoro
Mirafiori, la Fiom non molla: “La Fiat mantenga gli impegni”
“La Fiat sta chiedendo una cosa precisa: che l’accordo di Pomigliano che il tribunale di Torino ha dichiarato antisindacale sia esteso a tutto il gruppo e la disponibilità manifestata dai sindacati firmatari smentisce l’accordo del 28 giugno ed è un’adesione esplicita all’articolo 8“. Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, al termine delle assemblee alle Carrozzerie di Mirafiori indette dai metalmeccanici della Cgil per presentare la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale, ha commentato l’esito dell’incontro di martedì tra l’amministratore delegato della Fiat e i leader di Cisl, Uil e Fismic.
“Noi consideriamo grave questa scelta anche se non ci sorprende perchè è coerente con la scelta della Fiat di uscire dalla Confindustria e di farsi fare un’apposita legge dal governo. Per questo – ha proseguito Landini – noi continuiamo a chiedere che questa legge venga cancellata e alle forze politiche di opposizione che si candidano a diventare forze di governo chiediamo che la cancellazione sia al primo punto del loro programma”. Il leader della Fiom ribadisce poi l’impegno, se necessario, a raccogliere le firme per un referendum abrogativo dell’articolo 8 “perchè è una legge che ci riporta all’Ottocento”. ”Non abbiamo intenzione di accettare che si applichino accordi antisincadali – ha concluso Landini -, per questo invitiamo anche le altre organizzazioni da riflettere: la Fiom non ha mai firmato accordi che escludano altri sindacati, se questo accade in Fiat c’è il rischio di rompere il sistema delle relazioni industriali”.
SU MIRAFIORI. ”Tra i lavoratori non c’è rassegnazione, c’è preoccupazione, ma anche molta determinazione”. Così Landini, sottolineando come alle assemblee di martedì a Mirafiori abbia partecipato ”almeno il 70% di chi oggi era al lavoro” (solo la linea di produzione della Mito). ”Siamo in presenza di un piano industriale che non fa chiarezza sugli investimenti e non rispetta gli impegni, la realizzazione di un solo suv di fascia B nel 2013, quando inizialmente la produzione era prevista per la seconda metà del 2012 preoccupa, anche perchè rinviare di un anno significa per i lavoratori un aumento della cassa integrazione e dell’incertezza”. Secondo il leader Fiom la Fiat ”sta facendo produzione innovativa solo negli Stati Uniti mentre in Italia sta perdendo quote di mercato a causa della mancanza di nuovi modelli”. Nel corso dell’assemblea una lavoratrice ha letto una lettera indirizzata ai suoi colleghi di lavoro, sollecitandoli a proseguire nelle proteste.
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