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Economia

Ilte offre a Ikea metà stabilimento per il centro del mobile

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ormai l’offerta è ufficiale, scritta nero su bianco e inviata per lettera in Comune, Provincia e Regione. L’Ilte di Moncalieri, azienda tipografica leader a livello nazionale, offre a Ikea metà del suo stabilimento per ospitare il megastore del mobile di cui tanto si è parlato nei mesi scorsi e che sta ancora cercando casa in zona Torino Sud. E’ il segno dei tempi: da un lato un’azienda messa alla prova dalla crisi e costretta a ridimensionare la sua produzione. Dall’altra parte un colosso pronto a fagocitare nuovi spazi espositivi per i suoi mobili fai da te, che ormai hanno conquistato mezzo mondo. Ma la proposta, se accettata, potrebbe tornare comoda a molti. A cominciare dalla stessa Ilte.

L’azienda infatti non ha intenzione di smantellare la produzione. Gli spazi ceduti a Ikea sarebbero quelli già attualmente inutilizzati a causa della diminuzione del volume di lavoro imposta dalla crisi. L’offerta riguarda 160.000 mq (su 300.000 attualmente occupati dalla Ilte) ed è stata fatta tenendo presente alcuni requisiti richiesti dal gruppo svedese: visibilità dalla tangenziale, prossimità di un casello autostradale, spazi ampi. In Comune la proposta piace parecchio. Già nei giorni scorsi il sindaco Roberta Meo aveva caldeggiato un coinvolgimento degli industriali moncalieresi nell’ ‘affaire Ikea’.  La cessione porterebbe ossigeno nella casse della Ilte e potrebbe anche tradursi in un’occasione di rilancio. L’azienda, questa l’ipotesi del Sindaco, potrebbe rilevare le commesse di stampaggio dei cataloghi del gruppo. Inutile dire che ci sarebbero anche notevoli ricadute occupazionali e sulla produzione in generale. Ma in questo quadro c’è un grande assente ed è il più diretto interessato.

Da diversi giorni il colosso svedese nicchia: all’annuncio di voler investire in zona Torino Sud Ikea ha fatto seguire una fase di silenzio. Naturalmente Ilte non è l’unica pretendente. Sono state vagliate diverse proposte, alcune delle quali scartate (come l’offerta di Trofarello). Al momento l’ipotesi più gettonata resta quella dell’area ex Viberti di Nichelino, ma non è anche possibile che l’offerta moncalierese stuzzichi l’appetito dei vertici aziendali.

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