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Cronaca

Corteo No Tav, da mezzanotte entra in vigore l’ordinanza del Prefetto su zona rossa e divieti

Redazione Quotidiano Piemontese

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Entrerà in vigore da mezzanotte l’ordinanza del Prefetto di Torino che in vista della manifestazione di domenica in Val di Susa estende l’area a cui non potranno accedere i manifestanti. A quando si apprende l’ordinanza estende il divieto di accesso a tutte le strade che portano al cantiere e a tutti i sentieri limitrofi. Nel frattempo il leader del movimento No Tav, Alberto Perino, giovedì ha nuovamente ribadito il suo pensiero: “Siamo pronti a farci arrestare, se i poliziotti cercheranno di fermarci, noi proveremo a passare da un’altra parte, per arrivare al cantiere e tagliare le reti. Ma non ci saranno scontri perché il nostro è un atto di disobbedienza civile e quelle recinzioni dell’Alta Velocità per noi sono illegali. Se vogliono denunciarci o se la procura di Torino ci vuole arrestare, lo faccia, saremo a viso scoperto e chi vuole fare cose diverse da una manifestazione pacifica, è nemico dei No Tav”.

Il dispositivo di sicurezza organizzato dalle forze dell’ordine prevede una zona rossa di mille metri intorno alle recinzioni di Chiomonte, la rimozione degli ostacoli sulla strada, il divieto di portare cesoie e lo schieramento di quasi 1600 uomini.

LE “APERTURE” DI DAVICO. “Costruiamo un dialogo che passi attraverso il rispetto delle reciproche e diverse posizioni. Potremmo cominciare con una prima forma di partecipazione, ai lavori dell’Osservatorio, con qualche rappresentante dei sindaci No Tav”. Lo ha affermato il sottosegretario all’Interno Michelino Davico che, in vista della manifestazione di domenica a Chiomonte indetta dal movimento No Tav, ha esortato i sindaci a “tornare protagonisti” e a “riprendere in mano la situazione e non lasciarla ai violenti”. “Impariamo la lezione di sabato a Roma e delle manifestazioni che stanno avvenendo in Grecia – ha aggiunto il sottosegretario – e prenda così forma una risposta valsusina ai fatti violenti e distruttivi a cui abbiamo assistito. Costruiamo un percorso proprio a partire da una sorta di ‘Osservatorio nell’Osservatorio’, e che non rappresenti solo un gioco di parole, ma una degna ed esemplare dimostrazione di democrazia”.

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