Cultura
Una collaborazione tra Circolo dei Lettori e Salone del Libro: perché no?
Ripensando alla scorsa edizione del Salone del Libro, molti ricordano la mostra l’Italia dei libri, entrata nella memoria collettiva per le polemiche che ha suscitato, forse più ancora che per i suoi contenuti: i 700.000 euro del progetto iniziale erano parsi all’assessore regionale Coppola un po’ eccessivi per una manifestazione destinata a durare solo cinque giorni. Poi, dopo alcune correzioni di rotta, è nata la proposta di rendere la mostra itinerante. Detto fatto: L’Italia dei Libri sta girando diverse città della penisola. Martedì è arrivata a Firenze (vi rimarrà fino al 26 ottobre), dove ha incontrato successi e commenti più che favorevoli. Intanto a Torino qualcuno fa un piccolo mea culpa: “Non aver pensato di usare per la mostra gli spazi del Circolo dei Lettori – ha detto l’assessore comunale alla cultura Maurizio Braccialarghe, durante la presentazione di Portici di Carta – è stata una colpevole mancanza, dovuta a qualche piccolo incidente che ora non starò a ricordare. Se fossimo riusciti a lavorare in sinergia avremmo risparmiato tante polemiche”. Ma la possibilità di una collaborazione futura diventa sempre più reale.
Alla conferenza stampa erano presenti anche Michele Coppola e Rolando Picchioni, presidente del Salone del Libro: era un buon momento per ipotizzare una linea comune. Mancavano solo i dirigenti del Circolo, con i quali, comunque, pare siano già in corso le trattative. “Quando penso al futuro – ha detto Coppola – immagino un Consiglio di Amministrazione in cui siedano allo stesso tavolo Rolando Picchioni e Luca Beatrice (presidente del Circolo, ndr)”. La proposta ha incontrato tante voci favorevoli, a cominciare proprio da Picchioni. Certo, un interessamento da parte dell’Assessore per il Circolo, realtà ormai ben consolidata e radicata nella vita cittadina, è positiva. C’è solo da chiedersi se altrettanta sollecitudine sia riservata alle piccole realtà culturali minacciate dalla crisi: enti magari meno prestigiosi, ma non meno seri.
In tempi di tagli e accorpamenti, le parole “sinergia” e “sistema” sono diventati imperativi categorici. Presto entreranno nel ‘cimitero dei termini vuoti e abusati’. Braccialarghe e Coppola hanno più volte dichiarato di voler lavorare insieme. Ed effettivamente tra i due, appartenenze politiche a parte, sembra di notare una certa sintonia. “Non possiamo più permetterci di mantenere immensi contenitori senza contenuti – ha affermato Coppola – Dobbiamo sforzarci di eliminare i doppioni, di concentrare le energie e puntare sulle proposte veramente di qualità”. Il gemellaggio Salone – Circolo non è la prima idea del genere. Già qualche settimana fa Braccialarghe aveva immaginato (anche se in termini meno precisi) un’accoppiata vincente tra MiTo Settembre Musica e Torino Spiritualità. Insomma, la crisi fa l’unione. Di questo passo, tra qualche anno, vedremo Artissima (discusso tempio dell’arte contemporanea) a braccetto col Salone del gusto. “Che male c’è? – ci spiegheranno gli organizzatori – Anche in cucina si può fare avanguardia”.
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