Ambiente
Ancora ondate di puzza a Torino Nord-Ovest
Passano i mesi, ma la puzza proprio non se ne vuole andare. Puntuale come un’ospite sgradita, arriva verso sera infestando diversi quartieri di Torino Nord-Ovest. Nelle giornate ventose la si può sentire fino in piazza Statuto. E’ un odore acre, difficile da descrivere: sembra un misto di rifiuti, prodotti chimici e alimenti fermentati. L’intensità è variabile e dipende dalle condizioni meteo: sabato sera, forse complice l’estate prolungata, le zaffate erano particolarmente forti. Ci si difende come si può: si chiudono porte e finestre, sperando che la puzza resti fuori, almeno durante la cena. Dall’inizio dell’anno, l’Arpa Piemonte ha ricevuto più di 250 segnalazioni relative a cattivi odori in città . E l’odissea della ricerca delle cause non è ancora finita.
Tutto è cominciato nei primi mesi del 2010, quando alcuni comitati di cittadini hanno segnalato un allarmante odore di prodotti chimici, che si sentiva in diverse aree periferiche di Torino e in alcuni comuni della cintura: soprattutto Pianezza, Collegno e Druento. Molti temevano che la puzza potesse essere, oltre che molto fastidiosa, nociva per la salute, ma i rilievi dell’Arpa e dell’Asl Torno 3 hanno escluso pericoli per i cittadini. Nel settembre 2010, dopo vari sopralluoghi, l’Arpa ha stilato un elenco di siti potenzialmente responsabili. L’indiziato numero uno era il Punto Ambiente di Druento, un impianto inaugurato alla fine del 2009 che si occupa, tra l’altro, del compostaggio dei rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata. Fino a due anni fa questa funzione era svolta da un analogo impianto di Borgaro e spesso gli abitanti di quella zona lamentavano odori sgradevoli. I tecnici avevano poi segnalato come altra potenziale responsabile la discarica Cidiu di Cascina Cassagna: è praticamente confinante col Punto Ambiente (anche se rientra nel comune di Pianezza) e ha di fatto sostituito l’Amiat di via Germagnano.
Sulla base di questi dati la Provincia di Torino è intervenuta al Punto Ambiente, cercando di confinare in spazi chiusi i rifiuti più maleodoranti. Ma forse le misure non sono state sufficienti, perché la puzza non è cessata. Nuova pioggia di esposti, nuovi sopralluoghi. Quasi certamente, fanno notare all’Arpa, la causa dell’odore non è una sola e questo complica le ricerche: è possibile che diverse aree della città siano colpite da odori di origine differente. Al momento la lista degli indiziati include, oltre ai siti già esaminati, altri impianti, come l’area industriale di Strada del Francese che comprende anche lo stabilimento General Fusti. Sembrerebbe invece da scagionare la vecchia discarica di via Germagnano, responsabile, se mai, di odori molto circoscritti. I tecnici contano di arrivare in tempi brevi (forse già la prossima settimana) a un nuovo pronunciamento e la Provincia promette di agire appena il quadro sarà più chiaro. Speriamo sia la volta buona, per evitare che i cittadini rimangano (ed è proprio il caso di dirlo) con un palmo di naso.
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