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Alenia, il trasferimento a Caselle fa infuriare Roma. Alemanno: “Inaccettabile”

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Dopo i “ministeri fantasma” a Monza, al nord arriva qualcosa di concreto per la Lega: il trasferimento di pezzi importanti dell’Alenia Aeronautica dal centrosud. Il piano di ristrutturazione – previsto dal Tesoro in quanto la capogruppo dell’azienda è Finmeccanica – prevede infatti la chiusura degli stabilimenti campani di Casoria, di quello veneziano e degli uffici romani. In più, l’azienda fondata sotto la Mole nel 2002 si fonderà – per incorporazione – con Aermacchi. A beneficiare del trasferimento saranno le sedi di Venegono (Varese) e soprattutto Torino Caselle, in casa del governatore leghista Roberto Cota.

Roma ovviamente non ci sta, e per mano di Gianni Alemanno ha inviato una lettera ai vertici della holding per chiedere un incontro urgente: “Non possiamo accettare che uffici importanti, gruppi direzionali della nostra città vengano spostati al nord o altrove. Ci deve essere un confronto perchè Finmeccanica è un gruppo molto radicato a Roma e deve rispettare la nostra città: lo chiederemo con molta forza ai vertici del gruppo e ai ministri competenti”. In ballo ci sarebbero 130 dipendenti capitolini, che lunedì scenderanno in strada a due passi da via Veneto per riunirsi sotto una delle due sedi romane dell’azienda, quella di via Campania (l’altra e in via Bona, al Tiburtino).

I PROGETTI A CASELLE. “La mission di Caselle è quella di disegnare, sviluppare, industrializzare e produrre un aeroplano militare”. Lo ha sottolineato – quasi in contemporanea con le voci sulla ristrutturazione aziendale – l’ad di Alenia Aeronautica Giuseppe Giordo, a margine della prima missione simultanea di tre velivoli senza pilota nell’ambito del progetto di ricerca Smat F1 in Piemonte. Giordo ha ribadito che Caselle avrà un ruolo centrale nella nuova riorganizzazione Alenia Aermacchi. ”Sarà il centro decisionale per tutte le attività in relazione ai velivoli della difesa e dell’addestramento”, ha detto l’ad, sottolineando che il suo ufficio sarà appunto in Piemonte. Giordo ha poi ricordato che il trasferimento definitivo dalla sede di Corso Marche a Torino verso quella di Caselle sarà avviato da gennaio prossimo.

LA FIOM: “MARTEDÌ SCIOPERO DI 4 ORE”. Lo ha annunciato il sindacato in una nota sottolineando che ”l’agitazione vuole contrastare il piano di ristrutturazione deciso dall’azienda che prevede il ricorso alla mobilità per 1.200 dipendenti e l’esternalizzazione di altri 500 addetti”. Giovedi, a tal proposito, a Roma ci sarà un incontro tra l’azienda e le organizzazioni sindacali. ”Dalle assemblee è emersa con nettezza la contrarietà dei lavoratori rispetto al piano di ristrutturazione: quel piano non dà prospettive occupazionali e produttive per i siti torinesi e nei fatti smentisce la costruzione del più grande polo aeronautico d’Europa a Caselle – ha commentato Lino La Mendola, responsabile della Lega Fiom di Torino-Centro -. Dal piano presentato dall’azienda, è evidente che il progetto per la costruzione di un aereo militare a Cameri (Novara) rappresenta non occupazione aggiuntiva, ma sostitutiva rispetto a Torino e Caselle”.

”Risulta quindi necessario cambiare profondamente quel piano per quanto riguarda sia gli investimenti sia i programmi; le istituzioni locali, a partire dal Comune di Torino, dicano che cosa intendono fare per salvaguardare questa eccellenza industriale, visto che la delibera sull’area di corso Marche per il trasferimento a Caselle, approvata mesi fa, prevedeva la salvaguardia dell’occupazione. Noi, come deciso unitariamente, metteremo in campo tutte le iniziative necessarie, assieme ai lavoratori, per difendere il polo aeronautico torinese”.

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