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Piemonte

Pdl, si avvicina il congresso provinciale e gli ‘antiG’ rilanciano: “Costruiamo una nuova casa”

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Li avevamo lasciati a quota 270 (era il 31 maggio), li ritroviamo con dieci adepti in più e la voglia di “costrurie (sic!) un Pdl migliore”, con tanto di faccina sorridente. QP si è più volte occupato degli anti-Ghigo&Ghiglia capitanati dai consiglieri regionali Gian Luca Vignale e Roberto Boniperti, ma adesso è tempo di congressi e i contendenti affilano le armi in vista di novembre, mese cruciale per i berluscones locali. Per la prima volta – Alfano style – sarà il numero delle tessere a sancire la leadership, e i ribelli antiG hanno colto la palla al balzo: “Il tesseramento al Pdl – scrive Vignale – dovrà essere considerato non come un’adesione fideistica a un partito che non riesce più a scaldare né cuore, né mente, ma come un passaggio fondamentale per non regalare ciò che del partito rimane a chi lo ha condotto in modo personalistico; per la prima volta i tesserati potranno scegliere i coordinatori della propria città, del proprio comune o provincia di residenza”.

Una scelta, quella del neosegretario del Popolo della libertà, che preoccupa non poco i vertici torinesi del partito, in seria difficoltà dopo le ultime, disastrose, elezioni. Alfano, in un incontro con i coordinatori regionali, ha indicato la strada del partito versione 2.0: “Assise  provinciali entro novembre, quelle comunali entro Natale, tra gennaio e febbraio le primarie per il congresso nazionale”. Ha gioco facile Vignale (e con lui gli altri 6 consiglieri aderenti alla sua corrente, Progett’Azione – Popolari Piemontesi) a chiedere ai simpatizzanti uno sforzo in più: “Il costo della tessera è di 10 euro, un prezzo accessibile che potrebbe ricostruire la nuova casa del Pdl. Per questo mi auguro che vogliate aiutarci e sostenerci, non solo aderendo, ma anche aiutandoci ad aumentare il numero di chi come tutti noi vuole credere e dare una nuova occasione al nostro partito. Non perdiamo questa grande occasione!”. La strada verso il congresso novembrino – per la coppia al comando dalle parti di corso Vittorio – rischia dunque di essere, ogni giorno di più, lastricata di minoranze, petizioni e lotte intestine.

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