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Economia

Artigianato piemontese in difficoltà. E il 23% delle imprese non ha internet

Davide Mazzocco

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L’artigianato piemontese non cresce. Contrariamente alle attese, la rilevazione congiunturale sulle imprese artigiane nel primo semestre 2011 realizzata nella seconda metà del mese di giugno dal Sistema Informativo dell’Artigianato della Regione Piemonte, ha rinviato ai prossimi mesi le attese di risalita previste a inizio anno. “Dobbiamo continuare a lavorare sul tema della sburocratizzazione, costruendo misure e aiuti facilmente accessibili – sottolinea l’assessore allo Sviluppo Economico, Massimo Giordano. Solo in questo modo potremo mettere in condizione i nostri artigiani di uscire a testa alta da questa crisi. In un anno e mezzo sono state erogate quasi settemila agevolazioni in favore degli artigiani. E’ un ottimo risultato, ma anche quando si vuole aiutare non sempre si è in grado di farlo in modo semplice. Noi siamo impegnati a migliorare proprio quest’ultimo aspetto, che ha un’importanza decisiva”.

Rispetto al secondo semestre del 2010 non sono migliorati i saldi aumento-diminuzione relativi al livello della domanda (da -17,5% a -22,4%) e al fatturato (-14,8% a -23%), con indicazioni particolarmente negative nelle costruzioni (fatturato da -16,7 a -27,7) e nei servizi globalmente intesi (da -16,1 a -26,3), e la percentuale d’imprese che hanno effettuato investimenti è rimasta molto contenuta (da 21,1% a 23,2%). Le previsioni sul secondo semestre hanno un saldo ottimisti-pessimisti in relazione all’andamento dell’economia regionale che scende da -7,0 a -14,2.  Tuttavia tra le imprese con più di dieci addetti si osserva  una positiva tendenza al recupero degli investimenti, oltre che indicatori di fatturato e occupazione più confortanti.

La disamina settoriale evidenzia un andamento migliore delle imprese del ramo metalmeccanico, il solo in cui le indicazioni congiunturali “migliorano” quelle del semestre precedente: il saldo della domanda (-1,0) e del fatturato (-0,3, dal precedente -7,8) sfiorano quota zero, quello sull’occupazione (+3,1) torna dopo anni su valori positivi (unico settore con i servizi alle imprese).

Nella disamina territoriale, per performance, disponibilità a investire e clima di fiducia si distingue in positivo l’artigianato della provincia di Cuneo. Sul versante opposto, la situazione appare particolarmente critica nelle province di Torino e Vercelli. Nella provincia del capoluogo, in particolare permane su livelli molto negativi il giudizio sull’economia regionale. La percentuale d’imprese dotate di Pc (80,8%), connessione Internet (77,1%), sito web (36,1%) è su valori analoghi all’anno precedente, sebbene permanga una quota di “analfabetismo digitale” –  20% di aziende prive di computer e 23% prive di Internet. Un dato che fa riflettere. Potrebbe essere proprio l’informatizzazione e l’apertura al mercato online una delle soluzioni per uscire da questo stato di impasse.

 

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