Seguici su

Economia

Dopo il debito italiano, S&P declassa quello di Torino. Fassino: “La colpa è tutta del Governo”

Avatar

Pubblicato

il

Standard & Poor’s conferma il declassamento del rating sul debito del Comune di Torino da A+ ad A, ma rispetto al maggio scorso l’outlook (ovvero le prospettive sull’ andamento della finanza cittadina) da stabile è diventato negativo. Tradotto: l’affidabilità sull’orientamento di medio-lungo periodo è peggiorata. Ma non c’è solo Torino sulla lista nera (o forse sarebbe meglio dire grigia) dell’agenzia internazionale, visto che il capoluogo piemontese è in ottima compagnia (altre dieci città, province e regioni italiane).

Dopo il taglio del giudizio sul debito sovrano della scorsa settimana, Standard & Poor’s ha infatti abbassato la sua valutazione da A+ ad A e mantenuto l’outlook negativo per la città di Bologna, la Provincia di Mantova, la Regione Marche, la Provincia di Roma, la Regione Sicilia, la Regione Emilia Romagna, la Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia, la città di Genova, la Regione Liguria, la città di Milano e la Regione Umbria.

LE REAZIONI. “L’abbassamento del rating delle principali città italiane è l’ulteriore dimostrazione del danno che le misure assunte dal Governo stanno producendo agli enti locali e ai cittadini – ha sottolineato Piero Fassino, sindaco di Torino -. Non solo vengono tagliate le risorse, ma con l’abbattimento del rating, saremo esposti anche all’ulteriore prezzo di un costo del denaro più alto con evidente penalizzazione sia sugli investimenti sia sull’erogazione di fondamentali servizi ai cittadini. A maggior ragione adesso è assolutamente urgente e indispensabile che si apra un tavolo tra Regioni, Comuni, Province e il Governo, sia per la revisione del patto di stabilità sia per l’adozione di misure correttive al decreto governativo”.

L’assessore al Bilancio Gianguido Passoni non fa drammi: “Un’inevitabile conseguenza del declassamento che qualche giorno fa ha subito il rating dell’Italia, ma l’agenzia ha comunque confermato comunque al capoluogo piemontese, a differenza degli altri enti locali, il rating del debito a lungo termine, che resta A”. Secondo il Pdl, invece, la colpa è tutta delle “politiche finanziarie fallimentari applicate da Chiamparino prima e da Fassino ora, che stanno trascinando la nostra città nel baratro del debito, la cui accumulazione risulta ormai fuori controllo”.

“La decisione di Standard & Poor’s di rivedere l’outlook del Comune di Torino – ha aggiunto Vito Bonsignore, vicepresidente del gruppo parlamentare del Ppe e responsabile dei Popolari europei in commissione speciale sulla crisi – impone l’elaborazione di un piano di risanamento delle finanze comunali che passi inevitabilmente attraverso una drastica riduzione delle spese correnti. Per molti anni si sono sprecate importanti risorse economiche in spese correnti trascurando invece investimenti produttivi. E ora che l’Europa e l’intero Occidente stanno attraversando una delle più violente crisi economiche a Torino ci troviamo a pagare un prezzo ben più alto”. Sul tema i consiglieri comunali del Pdl, Furnari, Liardo, Greco Lucchina e Magliano, hanno chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario: ”Vogliamo sapere dal sindaco Fassino quali iniziative intenda prendere per evitare un ulteriore declassamento del bilancio comunale”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese