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Cultura

Imposta di soggiorno a Torino? Federalberghi d’accordo se si comincia dal 2013

Davide Mazzocco

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Le casse del Comune di Torino languono e all’ombra della Mole si torna a parlare dell’imposta di soggiorno. A proporla è l’assessore al Bilancio Gianguido Passoni che – anche alla luce del boom di visitatori della scorsa primavera – ha proposto di copiare il modello messo in pratica da due mesi a questa parte a Firenze: 1 euro al giorno di tassa per ogni stella dell’albergo in cui si dorme. Torino gravita sui due milioni e mezzo di presenze che diventano tre se si considera la prima cintura metropolitana. Con questi dati, se l’imposta venisse approvata nelle casse del comune “pioverebbero” 10 milioni di euro, questo nella più cauta delle ipotesi. Risorse che verrebbero dirottate sui settori più delicati, il Welfare innanzitutto. Secondo l’assessore alla Cultura e al Turismo Maurizio Braccialarghe la tassa dovrebbe però avere una ricaduta positiva anche sulle filiere culturale e turistica: un 20% da riservare agli albergatori e agli enti culturali. Ma le perplessità non sono legate solamente a questo tipo di squilibrio: cosa accadrà se la tassa verrà applicata agli alberghi torinesi e non a quelli dell’hinterland? E perché l’imposta si concentrerà sugli alberghi senza andare a toccare tutte le altre attività più o meno strettamente legate al comparto turistico-culturale?

Ben vengano, dunque, interventi atti al risanamento dei bilanci del Welfare, dei trasporti e delle infrastrutture ma, secondo Braccialarghe, la tassa dovrà essere, anche se parzialmente, un’imposta di scopo. La posizione dell’assessorato alla Cultura e al Turismo è sposata anche dalla sezione regionale di Federalberghi di cui Quotidiano Piemontese ha intervistato il presidente Bernardino Garetto.

Signor Garetto qual è la posizione di Federalberghi in merito al progetto di introdurre l’imposta di soggiorno a Torino?

Noi non siamo contro la tassa di soggiorno, siamo contro l’applicazione a partire dal 2012 perché molti alberghi hanno già chiuso numerosi contratti con i tour operator internazionali per quella data.

Ciò significa che un eventuale aumento lo paghereste voi.

Esattamente. Senza dimenticare che il prossimo anno Torino non avrà in calendario molti grandi eventi, quindi si prevede una stagione difficile per la ricettività alberghiera cittadina.

Quali possono essere le strategie per far fronte a questo genere di difficoltà?

La prima è che Torino necessita di un nuovo grande centro congressuale. Due potrebbero essere le aree deputate a ospitare questo centro: Torino Esposizioni o la ex Westinghouse uno spazio che è in comproprietà fra Comune, Fs e Fondazione Crt. La seconda soluzione è che si allestiscano più mostre temporanee, eventi che garantiscono un’affluenza continua. Sono cose delle quali abbiamo parlato con l’assessore Braccialarghe in un incontro molto interessante e propositivo.

Braccialarghe ha dichiarato di volersi battere affinché parte degli introiti di un’eventuale tassa di soggiorno vada a finanziare cultura e turismo.

L’idea di riservare parte degli introiti alla nostra filiera ci trova chiaramente d’accordo, ma occorre fare dei distinguo. In vista dell’appuntamento olimpico Torino ha visto aumentare del 42% il numero delle camere d’albergo ma l’aumento delle presenze non è seguito questo trend. Portare a Torino il modello fiorentino non ha senso poiché una camera doppia in un tre stelle del nostro capoluogo oscilla fra gli 80 e i 140 euro, mentre a Firenze si parte da 150 euro a notte. La tassa di soggiorno c’era già ma è stata abolita nel 1985. Ma all’epoca si pagavano venti centesimi al giorno.

Secondo i politici, in questo momento di crisi, anche il turismo deve fare la sua parte.

Come ho detto noi sposiamo la prospettiva dell’assessore Braccialarghe ma chiediamo che l’introduzione slitti al 2013. Il sindaco Piero Fassino ha avuto la grande intuizione di unire in unico assessorato turismo e cultura. La cultura è intrinsecamente promozione turistica: un evento e una grande mostra promuovono la città tanto quanto la pubblicità diretta. Ribadisco il concetto: Torino per vincere le prossime sfide in campo turistico deve attirare flussi culturali e flussi congressuali.

 

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